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Edizione del 23/01/2021
Estratto da pag. 1
"Diteci quanti sciatori possiamo accogliere" - Cronaca
Impianti di risalita, la parola a Rolando Galli e ad Andrea Formento: "Abbiamo una neve eccezionale, rischiamo di riaprire troppo tardi"
Pistoia, 23 gennaio 2021 - Riapertura degli impianti di risalita: dopo il nuovo documento del Cts domina l’insicurezza: "E questa – sottolinea Rolando Galli, presidente della Società Abetone Funivie – non è né una novità, né una buona cosa. Il documento parla di contingentamento, ma senza indicare come e quante persone possiamo accogliere. Il dato che manca è sapere quante persone possiamo portare in base ai posti sugli impianti e in proporzione ai chilometri di piste. I parametri noti sono quelli approvati a luglio, ma da allora sono cambiate molte cose, chi ha il potere deve stringere i tempi nel dare risposte certe. Stando al Cts, le presenze devono essere calcolate con le autorità locali e sanitarie. Noi siamo ben contenti che il Cts si sia espresso e ora aspettiamo le linee guida per attuarle. Gli impianti sono in condizione di riaprire immediatamente e mancano solo i numeri esatti sul contingentamento delle presenze. Le condizioni della neve sono eccezionali e sono previste altre precipitazioni per questo fine settimana. In questi giorni abbiamo nuovamente fatto le prove e tutto è pronto al meglio, se però questa situazione d’incertezza permane c’è il rischio di trovare le aziende chiuse definitivamente prima che vengano autorizzate a riaprire".

Anche sull’altro versante della montagna c’è lo stesso malessere: "Le richieste di integrazioni fatte il 15 gennaio – afferma Andrea Formento di Federfuni – sono le stesse del 24 dicembre, se la Conferenza delle Regioni non risponde in modo compiuto al Cts non ne usciremo mai. I parametri da rispettare sono tre: contingentamento, gestione delle code e attribuzione del colore a seconda della regione da cui parte lo sciatore. Il Cts ha fatto le domande e la Conferenza delle Regioni non ha risposto. Con un minimo di buona volontà la cosa si può risolvere con una videoconferenza di un paio d’ore, invitando anche i tecnici che fornirebbero immediatamente eventuali spiegazioni". C’è anche una riflessione di carattere generale: "Prima ci fanno aprire e di meno ristori avremo bisogno, quindi se ci guadagniamo da vivere peseremo meno sulle casse dello Stato. Tutto questo nell’interesse della collettività. La richiesta di Federfuni è quella di riaprire al più presto possibile, magari anche da domani, per il bene di tutto il comparto. A questo punto vale la pena di domandarsi se c’è qualcuno che non vuole affrontare il problema".

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