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Edizione del 22/01/2021
Estratto da pag. 1
Recovery, Conte chiama le Regioni. Bonaccini: «Dobbiamo essere coinvolti»
La convocazione da parte del premier. Centrale il tema ambientale: «Da lì arrivino i 2 miliardi al bacino padano per combattere lo smog»
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Il pressing dell’Emilia-Romagna e delle altre regioni ha funzionato. Martedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontrerà i governatori regionali e gli altri enti locali per confrontarsi sul Recovery Plan: come impiegare l’imponente piano di aiuti europei da 209 miliardi e soprattutto con quali progetti sui territori. Un appuntamento nell’agenda del premier, alle prese con la crisi di governo ma che evidentemente intende onorare l’impegno preso con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a capo anche della Conferenza delle Regioni, e gli altri vertici istituzionali a livello locale.

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La sollecitazioneIeri mattina era stato proprio Bonaccini a sollecitare un confronto finora mai avvenuto sulle bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (il programma che l’Italia deve presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Next Generation Eu). «Non siamo ancora stati coinvolti come vorremmo — aveva sottolineato il governatore dell’Emilia-Romagna dai microfoni della trasmissione Mattino 5 —. E non ho dubbi che presto lo saremo. Il documento è migliorato ma si può fare di più. Serve chiarezza e concretezza sulle voci complessive, le priorità, dalla transizione ecologica al digitale. Persino sulla sanità le risorse sono raddoppiate. Le indicazioni sono diventate quelle giuste: oggi bisogna mettere a terra i progetti, dargli un nome e un cognome». E sulle linee di indirizzo, un’idea che Bonaccini porterà al tavolo con il governo c’è già: «Da lì devono arrivare i 2 miliardi di euro che le regioni del bacino padano chiedono per combattere smog e inquinamento, perché per responsabilità di tutti non lo abbiamo fatto a sufficienza in passato. O quelle risorse ci sono o quando parliamo di sviluppo sostenibile rimaniamo agli slogan».

Il pianoNon è un mistero che la bozza da 172 pagine del piano circolata nei giorni scorsi abbia lasciato scontenti in molti e soprattutto nella parte relativa a opere e infrastrutture nel «quadrante nord est» la regione non è protagonista: a parte il potenziamento del porto di Ravenna e del trasporto pubblico di Rimini il ruolo della via Emilia non sembra centrale. Ma il confronto è aperto. Da Bonaccini è arrivato anche un «consiglio non richiesto» indirizzato in generale a Conte e ai partiti che lo sostengono, compreso il Pd. «Devono coinvolgere di più le parti sociali — osserva il presidente regionale —. Non vorrei ci si chiudesse troppo negli uffici di Roma. C’è un Paese nel quale ci sono importanti esperienze di governo quotidiano del territorio che andrebbero a mio parere un po’ più ascoltate». Sulla crisi di governo Bonaccini, pur riconoscendo a Conte di essere «la persona giusta per un progetto riformista», ha aggiunto che «in ogni caso i numeri non sono sufficienti, serve un programma e anche una nuova squadra».

Confronto fra governatoriLa giornata di ieri ha visto anche un lungo confronto tra i governatori e il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Oltre ad alcuni aspetti tecnici, come l’approvazione della ripartizione del Fondo nazionale montagna (500.000 euro su 9,2 milioni andranno all’Emilia-Romagna) e le preoccupazioni per i bilanci regionali, le Regioni hanno avanzato la richiesta di ristori per tutto il settore sciistico fortemente colpito dallo stop causato dal coronavirus: circa 4,5 miliardi di euro. Sul tema dei «risarcimenti» da Covid è lo stesso Bonaccini ad annunciare una proposta presentata alla riunione con Boccia. «Chiediamo — spiega il governatore — di inserire nel prossimo decreto ristori una norma che preveda direttamente il riparto delle risorse per l’anno 2021 fra le Regioni. In questo modo sarebbe possibile erogare immediatamente le risorse». Intanto al contrario di quanto avvenuto in Emilia-Romagna, il Tar del Veneto ha respinto l’istanza di sospensiva con la quale i genitori chiedevano il rientro in classe degli studenti delle scuole superiori.

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