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Edizione del 21/01/2021
Estratto da pag. 1
il grande suk di palazzo madama: dai dissidenti di italia viva (comincini e grimani) ai centristi
• [home-dago] • Media e tv • Politica • Business • Cafonal • Cronache • Sport • Viaggi • Salute • [envelope-d][tabacci-ro]21 gen 2021 08:40“SERVIREBBE UN AIUTINO PER LA STATALE JONICA" - IL GRANDE SUK DI PALAZZOMADAMA: DAI DISSIDENTI DI ITALIA VIVA (COMINCINI E GRIMANI) AI CENTRISTI DITABACCI, TUTTE LE MANOVRE PER RINSALDARE LA MAGGIORANZA - DOPO L'ADDIO DELLAROSSI, SI TEME CHE ALTRI 4 SENATORI FORZISTI POSSANO SLOGGIARE - L’EX GRILLINOGIARRUSSO APRE LA SUA PERSONALE TRATTATIVA - E LELLO CIAMPOLILLO, L'UOMO DELVOTO CONVALIDATO CON IL VAR SI AUTOCANDIDA PER IL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA-Condividi questo articolo • Condividi su Facebook • Condividi su Twitter • Condividi su Google+ • Invia in emailAlessandro Trocino per il "Corriere della Sera" tabacci tabacciSi riparte dalle tre grandi famiglie politiche citate dal presidente delConsiglio Giuseppe Conte, quelle popolari, liberali e socialiste. Tre famiglieche però hanno un paio di problemi: sono poco numerose in Parlamento esoprattutto sono difficilmente conciliabili. Già, perché la maggioranza cercadisperatamente una quarta gamba che si aggiunga a Pd, M5S e Leu, dopo ladefezione di Iv. La fiducia in Senato - appena 156 voti - non basta per una navigazionetranquilla e allora ci si dà un paio di settimane per creare un' alchimiamagica tra ex 5 Stelle, profughi di Forza Italia, socialisti, liberali, elettiall' estero. Tutti uniti, non proprio appassionatamente, per creare un nuovogruppo di costruttori, cercando senatori che siano presenti anche nelleCommissioni, che altrimenti rischiano di paralizzare l' azione delle Camere. Il perno centrale di questa formazione potrebbe essere il Centro democratico diBruno Tabacci. Alla Camera - dove sono necessari almeno 20 deputati percostituire un gruppo - ha già 13 membri. Al Senato non c' è ancora, ma ilsimbolo potrebbe essere messo a disposizione da Tabacci. maria rosaria rossi maria rosaria rossiL' idea è quella di dare vita a una forza «contiana», centrista, europeista eantisovranista.La scatola, dunque, si può trovare senza troppa difficoltà, ma poi bisognatrovare il modo di riempirla di contenuto. Anzi, come dice Andrea Causin,espulso da Forza Italia per aver votato la fiducia: «Prima dobbiamo trovare ilmateriale umano, poi penseremo al nome». Il «materiale umano» è scarso edeterogeneo. Da Palazzo Chigi sperano in un effetto domino dal gruppo di ForzaItalia, dopo gli arrivi di Causin e di Mariarosaria Rossi, la cui defezione nonaveva solo motivi personali ma anche politici e che sembra promotrice di unprogetto più ampio. Si parla di quattro senatori: Barbara Masini (che continuaa smentire), Luigi Vitali, Anna Carmela Minuto e Maria Virginia Tiraboschi.Usciranno dal gruppo? «Senza accusare nessuno, però, come diceva don Abbondio,il coraggio se uno non ce l' ha non se lo può dare», dice Causin. Oltre aldrappello indeciso di Forza Italia, c' è quello dei dissidenti di Italia viva.E ci sono i due Udc Paola Binetti e Antonio Saccone (Antonio De Poli resterebbenel partito, con la promessa di un collegio sicuro).comincini comincini Il segretario del Psi Riccardo Nencini ci tiene a non essere accomunato aitransfughi dell' ultima ora, perché già faceva parte della maggioranza:«Abbiamo votato a favore dando un segnale positivo, sia pure conpreoccupazione, dando atto al premier delle aperture alle grandi famiglieeuropee. Ma ora è Conte a dover declinare questa offerta». Quasi a dar ragione al premier che lo ha definito «fine intellettuale», Nencinicita Dante: «Vedo una strada in salita, che deve essere allargata. Ma dev'essere una camminata di palagio, non natural burella». Una strada maestra, nonun sentiero di montagna per muli. Nencini tiene molto al simbolo e alla storia,quindi difficilmente entrerebbe in gruppo di «popolari». Ma, ribadisce: «Toccaa Conte riprendere in maggioranza Iv: come diceva Nenni, non si governa con ilrancore». Il nome non è un problema, dicono altri costruttori: «Potrebbe essere Centrodemocratico, Liberal-democratici o Popolari per l' Europa. Ma possiamo cambiarese serve». Di questa nuova
formazione, se mai nascerà, non dovrebbe far partela componente di Cambiamo, che fa riferimento a Giovanni Toti.maria rosaria rossi renata polverini maria rosaria rossi renata polverini Spiega Paolo Romani: «Mi sembra un' operazione di piccolo cabotaggio. Conte hafesteggiato con Di Maio la vittoria M5S, ha governato con la Lega e orabestemmia in casa Grillo evocando le famiglie politiche. Se si vuole costruirequalcosa, servono un po' di passaggi». Il primo è la legge proporzionale: «Holetto con piacere Franceschini sul proporzionale. È chiaro che in quel sistemai vincoli di coalizione si allentano, ognuno gioca la sua partita e ci starebbeuna formazione centrista e liberale». "SERVIREBBE UN AIUTINO PER LA STATALE JONICA"Federico Capurso Niccolò Carratelli per "la Stampa" grimani grimaniL' atteggiamento è lo stesso. I "volenterosi" di Giuseppe Conte e quelli che sipreparano a diventarlo aspettano. Un segnale chiaro, qualche contorno piùdefinito al nuovo "progetto politico" e, perché no, un riconoscimento per illoro senso di responsabilità. Anche se nessuno, nei corridoi di Palazzo Madama, vuole parlare apertamente diposti e poltrone. Anzi uno sì: Lello Ciampolillo, l' uomo del voto convalidatocon il Var autocandidatosi per il ministero dell' Agricoltura o"sottosegretario alla Salute". Lui si espone, gli altri, invece, pazientano.«Noi abbiamo fatto un' apertura di credito al governo, ora ci aspettiamo divederlo all' opera», spiega il socialista Riccardo Nencini, l' altro "sì" allafiducia arrivato ai supplementari, martedì sera. Ha scelto di restare nella maggioranza e manda un messaggio a Renzi sul simbolodel Psi, prestato per creare il gruppo di Italia Viva a palazzo Madama: «Quellonon è nella disponibilità di nessuno, se non di chi lo detiene dal 1982». Manon è questo il problema dell' ex premier, semmai quello di perdere per stradaaltri senatori. Cinque, forse sei, fanno sapere i "cacciatori" del Pd. maria rosaria rossi maria rosaria rossiUno è Eugenio Comincini, ex sindaco di Cernusco sul Naviglio, il primo a dirlosenza mezzi termini: «Se Italia Viva va all' opposizione, io non me la sento. Ediversi colleghi la pensano così». Come l' umbro Leonardo Grimani: «Non potreifare un' opposizione strumentale - ammette - per giunta al Pd e controprovvedimenti che condivido. Entro una settimana decideremo». magorno magornoDa parte sua, il calabrese Ernesto Magorno ci tiene a far saper che, nellacomplicata valutazione, lo aiuterebbe l' inserimento di un intervento specificosulla statale Jonica tra i progetti del Recovery Plan. Poi c' è VincenzoCarbone (Italia Viva), che rischia il seggio, reclamato dal presidente dellaLazio, Claudio Lotito, anche lui candidato in Campania per il Senato: ha fattoricorso denunciando un calcolo errato dei voti. Deve pronunciarsi l' aula, dovela maggioranza potrebbe salvare Carbone, sempre che Carbone faccia ancora partedella maggioranza. Se dal Pd coccolano gli amici di Italia Viva, quattrosenatori 5 stelle (Dessì, Croatti, Ferrara e Lupo) offrono uno spritz allabuvette al senatore Udc Antonio Saccone. Mentre a poca distanza un altro 5stelle, Primo Di Nicola, incrocia in corridoio un' altra Udc Paola Binetti, altelefono: «Ciao, ti aspettiamo», le dice. Lei non va nemmeno troppo convinta:«Il rafforzamento di Conte passa dal centro - assicura - Se c' è un' attenzionefamiglia e disabilità possiamo ragionare».giarrusso giarrusso Ragiona anche Mario Giarrusso, ex 5 stelle che l' altro ieri ha votato no allafiducia, ma a distanza di 24 ore spiega che «non è un no granitico, puòdiventare un sì, a patto che ci sia una maggiore incisività nella lotta allemafie. Potrei valutare l' ingresso in un gruppo che abbia questo punto fermo,che sia con l' Udc, il Maie, anche gli alieni». Come un' extraterrestre viene guardata Maria Rosaria Rossi dai suoi ex colleghidi Forza Italia, che non le perdonano il tradimento. Ha spiazzato tutti, anchePaolo Romani, ex capogruppo azzurro, ora nella componente Cambiamo!: «Me lopotevi dire, sono il tuo fratello maggiore! » le dice, spiegando che, almomento del voto, pensava che le
i si fosse sbagliata. L' ex fedelissima diBerlusconi spiega: «Volevo mantenere il massimo riserbo, per non influenzarenessuno con la mia decisione, presa in totale autonomia». Ora nel partitotemono l' effetto emulazione, anche per questo il vicepresidente AntonioTajani, per il secondo giorno consecutivo, presidia la sala Garibaldi dipalazzo Madama. Non incrocia l' altro espulso entrato in maggioranza, AndreaCausin, che prevede un fuggi fuggi: «In Forza Italia almeno 8 o 10 avrebberofatto come me.PAOLO ROMANI PAOLO ROMANI Poi non se la sono sentita, ma ritengono che questo sia il momento dellaresponsabilità».Passa un' ora, altra intervista e il numero dei possibili transfughi èaumentato: «Quelli a disagio sono tra 10 e 15», assicura. La pesca di Conte èappena cominciata.