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Edizione del 27/01/2020
Estratto da pag. 1
Confagricoltura Emilia Romagna, auguri di buon lavoro a Stefano Bonaccini
Confagricoltura Emilia Romagna, auguri di buon lavoro a Stefano Bonaccini

di Silvia Armati

Ultima Modifica: 27/01/2020

Il presidente della Regione Emilia Romagna è Stefano Bonaccini. Così hanno deciso i cittadini alle elezioni di ieri. Modenese, 53 anni, presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini è stato riconfermato presidente dell’Emilia-Romagna dal tentativo di conquista leghista. Lo hanno sostenuto Pd, Emilia Romagna coraggiosa (un rassemblement della sinistra ‘governista’), Verdi, Volt, +Europa e una lista civica.

Gli auguri di Confagricoltura Emilia Romagna

«Esprimiamo auguri di buon lavoro a Stefano Bonaccini, riconfermato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. Ci congratuliamo per il risultato raggiunto a conferma anche dell’impegno profuso nell’attenzione alle esigenze del comparto agroalimentare e nella promozione delle produzioni agricole di eccellenza sui mercati internazionali». Sono le parole di Confagricoltura Emilia Romagna, che rappresenta 12 mila aziende associate da Piacenza a Rimini, “nell’auspicio che il presidente Bonaccini possa proseguire al meglio il lavoro già avviato, riconfermando la squadra che in questi anni si è impegnata attivamente, a Roma come a Bruxelles, per il successo dell’agrifood regionale”.

Riprendendo quanto scritto nel documento politico indirizzato alle forze politiche candidate alle elezioni regionali, l’organizzazione degli imprenditori agricoli sottolinea che “è necessario puntare su conoscenza e sviluppo delle imprese per garantire competitività alla nostra agricoltura in un mercato globale”.  Confagricoltura Emilia Romagna è pronta a dare il proprio contributo “per arrivare all’attuazione di una vera semplificazione amministrativa e alla definizione di un Piano di sviluppo rurale più snello, che non si traduca in ulteriori costi per le imprese, incentrato sugli investimenti aziendali e sul rilancio delle filiere produttive”. Rimarca inoltre “la necessità di una maggior partecipazione degli agricoltori ai tavoli di confronto, anche su ambiti connessi all’agricoltura come l’Ambiente e la Sanità, affinché ci sia una ampia condivisione di informazioni e competenze”.  Invece sul tema acqua bisogna imprimere l’acceleratore sulla “realizzazione di invasi aziendali e interaziendali, il recupero di cave dismesse e soprattutto la costruzione di bacini ad alta capacità”. E per la gestione della fauna selvatica e dell’ambiente, la proposta dell’organizzazione agricola è “di individuare modalità e procedure volte alla prevenzione del danno e verso una più efficace politica di controllo del numero di animali selvatici”.

Non da ultimo, la ricerca scientifica, che è sempre più un volano di crescita per le imprese. «Dobbiamo cogliere le potenzialità offerte dalle nuove tecniche di miglioramento vegetale, le New Breeding Techniques. Queste metodologie non sono Ogm quindi non debbono essere equiparate agli Ogm. A tal proposito, stiamo promuovendo sul territorio una raccolta firme per la revisione della Direttiva UE 2001/18 affinché si dia il via libera alle NBT e alla loro sperimentazione in campo», conclude Confagricoltura Emilia Romagna.