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Edizione del 27/01/2020
Estratto da pag. 1
Smart Regions 2025 per accelerare la digitalizzazione Paese
00000È la proposta di intesa Regioni-Governo che Sebastiano Callari, nella sua veste di coordinatore della Commissione agenda digitale della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha prospettato al Ministro Paola Pisano.

Assegnare alle Regioni un ruolo di governance nel processo di digitalizzazione e informatizzazione del Paese.  È questo l’obiettivo di ‘Smart Regions 2025, fare sistema per una repubblica digitale’, la proposta di intesa Regioni-Governo che l’assessore ai Sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, nella sua veste di coordinatore della Commissione agenda digitale della Conferenza delle Regioni e Province autonome, riunitasi il 23 gennaio scorso a Roma, prospettata al ministro per l’Innovazione, Paola Pisano.

«L’accordo, se condiviso dal Ministero – ha spiegato Callari in una nota diffusa dalla Regione Friuli Venezia Giulia -, assegna formalmente alle Regioni il ruolo di aggregatore territoriale per il digitale (Atd), che pone le basi per una sorta di federalismo digitale dei territori, un sistema alternativo alle politiche di centralizzazione avviate nel settore e che, come nel caso della banda ultra larga, non stanno raggiungendo gli obiettivi sperati. Il modello organizzativo, già sperimentato in sanità, è quello hub and spoke, che si avvale di un polo strategico nazionale, ma lascia la gestione operativa e dei dati alle Regioni». Oltre a prevedere la costituzione di un tavolo permanente sul sistema informativo, per garantire un allineamento costante tra Regioni e Governo e la piena convergenza di intenti tra istituzioni, la proposta è quella di istituire un fondo nazionale per la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, stimato in cento milioni di euro all’anno per un triennio. Tra gli obiettivi operativi figura l’avvio, nei portali regionali entro il 2025, del servizio di pagamento PagoPa per le imprese, il settore edilizio, la sanità, il lavoro e il sociale.

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, è invece tornato sulla banda ultralarga su cui si era soffermato anche lo stesso Callari. «Non si può più perdere tempo – ha detto Boccia – , la ministra Paola Pisano sta facendo un ottimo lavoro guidando il Cobul (Comitato per la banda ultralarga), ma è evidente che i piani ereditati hanno fallito nei tempi e nelle procedure. Non escludo che dopo un raccordo urgente, che sarà necessario dopo l’istruttoria del Cobul di oggi tra i ministeri competenti, potrebbe essere utile far leva sull’azione diretta delle Regioni anche in deroga ad alcune norme connesse ai tempi di realizzazione delle infrastrutture.  È inaccettabile che chi avrebbe dovuto completare gli investimenti entro il 2020 ora ipotizzi il 2023», aggiunge. «Aree interne, aree di montagna e città nella loro interezza, così come scuole, ospedali e università nello specifico hanno bisogno di tempi celeri e certezze. Sono sicuro che con la ministra Pisano e il ministro Provenzano si metteranno a punto nuovi modelli di accelerazione del piano degli investimenti.  Piano che non dovrà e potrà più avere procedure e tempi come quelli degli ultimi tre anni», conclude Boccia.