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Edizione del 20/01/2021
Estratto da pag. 1
Chi è Lello Ciampolillo, il senatore che ha salvato il governo
Un anno fa diceva: «Tutte le battaglie per cui il M5S ha chiesto il voto in Puglia sono state abbandonate dai governi Conte1 e Conte2»
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«Tutte le battaglie per cui il M5S ha chiesto il voto in Puglia sono state abbandonate dai governi Conte1 e Conte2 e, ancor di più, dai rappresentanti del Movimento nazionale e regionale: TAP, Xylella, Ilva, ripubblicizzazione Acquedotto Pugliese». E ancora: «A livello nazionale sono state ignorate tutte le mie richieste su cannabis terapeutica e cannabis light. Sono state regalate alle reti nazionali tutte le frequenze televisive in precedenza riservate alle emittenti locali. Meglio non parlare poi degli F35». Parole di Lello Ciampolillo. Il senatore che ha dato il suo sì in extremis al governo (con tanto di ausilio Var, come ha sottolineato ironicamente il web). È il primo febbraio di un anno fa e il parlamentare pubblica una lettera aperta dal titolo «Salviamo il Movimento» per spiegare i motivi del suo ritardo nelle rendicontazioni (ferme ai primi a settembre 2018). Una difesa che non basta a salvarlo dall’espulsione.



«Sono stato il più votato in Puglia Nord»Eppure lui, Alfonso Ciampolillo - detto Lello - barese, 49 anni il prossimo 2 febbraio, è un Cinque Stelle della prima ora. Il suo percorso inizia nel 2009: candidato a sindaco del capoluogo pugliese per il M5S. Riceve 767 voti, lo 0,37%. Vince Michele Emiliano. Poi passa il vaglio delle Parlamentarie del dicembre 2012 e grazie al boom del M5S a febbraio 2013 viene eletto senatore . Carica poi riconfermata anche nel 2018. («Sono stato il più suffragato tra gli iscritti e il capolista nella circoscrizione Puglia Nord del Senato», dice parlando dei 226 voti ricevuti alle Parlamentarie).

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«Bellanova? Abbraccia la sua poltrona» In questi anni in Parlamento Ciampolillo si batte per cannabis terapeutica e cannabis light, ma soprattutto contro l’abbattimento degli ulivi nella sua Puglia, per il batterio della xylella, che lui vuole combattere con metodi alternativi (come alcuni «negazionisti»). «Il ministro Bellanova non sa di cosa parla e accusa noi di abbracciare gli ulivi... Il ministro non conosce i dati effettivi sulla diffusione della Xylella, dati che escludono totalmente la presunta emergenza — dice agli albori del governo giallorosso — . Il ministro finge di non conoscere i rimedi che la libera scienza ha rinvenuto, come il metodo Scortichini, le onde elettromagneticiche, i saponi naturali. I tagli degli ulivi sono comunque totalmente inutili. Occorrono le buone prassi agricole». E attacca: «è il Ministro Bellanova ad abbracciare la sua poltrona». Dopo il voto in Senato — in una intervista a Corriere.it — parla del ruolo che fino a una settimana fa è stato della dimissionaria Bellanova: «Una proposta dal governo? L’Agricoltura mi potrebbe piacere».