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Edizione del 20/01/2021
Estratto da pag. 1
Regioni: "Taglio forniture Pfizer rischia di rallentare la campagna di vaccinazione"
Pubblicato da RIFday In Gennaio 20, 2021 0 Comment[quisikrea_]Roma, 20 gennaio – Preoccupazione ma anche ferma determinazione a portareavanti la campagna di vaccinazione. Questa l’unanime posizione espressa dalleRegioni al Governo dopo la doccia gelata del taglio unilaterale nella fornituradelle dosi del vaccino Comirnaty da parte della Pfizer, discutibile anche sottoil profilo delle decisioni distributive, assunte (del tutto impropriamente) autonomamente sulla base di criteri del tutto incomprensibili.IVisualizza immagine di originenevitabili le reazioni dei “governatori”regionali, a partire da Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna edella Conferenza delle Regioni (foto a sinistra), fermo nel ribadire che lasua Regione “è pronta. Proseguiamo a vaccinare. Noi vogliamo accelerare, esiamo in grado di farlo. Per questo ci siamo rivolti al Governo, al ministroSperanza e al commissario Arcuri, perché la riduzione della fornituraPfizer-BioNtech che registriamo questa settimana sia solo temporanea, che lafornitura torni regolare già dalla prossima settimana, compreso il recuperodelle dosi non arrivate in questi giorni. Su questo” ha concluso Bonaccini “ilGoverno, così come l’Unione europea, devono vigilare e non arretrare di uncentimetro: le dosi acquistate devono arrivare nei territori, la campagna divaccinazione deve proseguire a pieno ritmo. Punto”.Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si dice preoccupato per iltaglio dei vaccini: “Ci rendiamo conto che un’impresa può avere dei problemi mail tema è capire quali sono i problemi e se possiamo superarli. Oggi abbiamosubito uno slittamento di 24 ore delle forniture e ieri sera è arrivata ladoccia fredda di un ulteriore taglio. Ma noi con questi numeri non riusciamo afare campagna vaccinale perché ora abbiamo bisogno di 100mila dosi per richiamodei primi vaccinati”.“Stando a quanto riferito dal commissario” aggiunge Zaia “Pfizer avrebbe decisoa chi e quanto dare. Sulla base di quale principio hanno deciso il -53% delVeneto, il -54% del Friuli, il -51% dell’Emilia Romagna e lo zero per cento dialtre Regioni: una simile decurtazione non è giustificata né dai datiepidemiologici, né da quelli clinici”. Ma non è tutto, rileva ancora ilgovernatore veneto, perché dopo la pessima notizia rischia di diventaredrammatica: “In queste condizioni non saremo in grado di fare per tutti irichiami con le seconde dosi, oltre a dover fermare le prime. Ci sono tempi darispettare: 21 giorni da una iniezione all’altra. E non è possibile mescolarevaccini di aziende differenti”.“Difficile lavorare nell’incertezza” conferma il vicepresidente con delega allaSalute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenendo anch’eglisulla riprogrammazione delle consegne dei vaccini: “Abbiamo avuto comunicazioneda parte di Pfizer che le nostre già ridotte consegne del vaccino previste peroggi, sono riprogrammate alla giornata di domani, 20 gennaio. I flussi diconsegna sono determinanti per l’andamento delle campagna vaccinale”.E nelle Regioni del Sud? “La Calabria rimane ultima nelle somministrazionidei vaccini e ha necessità di recuperare, perché quando sono arrivati le primedosi il Governo contemporaneamente chiedeva al Commissario ad acta per lasanità e al presidente della Regione, che comunque doveva dare una sortad’intesa, di cambiare tutti i direttori generali di Aziende ospedaliere esanitarie” spiega il presidente della Regione, Nino Spirlì. Il ritardonell’inoculazione, però, “con quello che sta succedendo in questo momento conPfizer, che non solo non garantisce i tempi ma addirittura adesso nongarantisce neanche le quantità”, ha prodotto l’effetto collaterale di “essereriusciti a tenere qualche fiala in più, ci sta tornando anche utile”.In Toscana, come in tutte le Regioni, i ritardi Pfizer determineranno “unrallentamento delle procedure che avevamo messo in campo” dichiara ilpresidente della Regione, Eugenio Giani, per il quale “il commissario Arcuriha tutte le ragioni di arrabbiarsi. Quando arriveranno i vaccini saremocomunque pronti”.Visualizza immagine di
origineMeno preoccupato il presidente della Regione Piemonte: “Il ritardo nelleconsegne di Pfizer non ci ha fermati e non incide in alcun modo sulla nostracampagna vaccinale contro il Covid” afferma infatti Alberto Cirio. “InPiemonte sono state usate oltre il 90% delle dosi, perché siamo riusciti acompensare la mancata consegna attraverso un riequilibrio fra le Aziendesanitarie. La nostra campagna quindi va avanti: il 30 gennaio sarà al via lavaccinazione rivolta agli ultra ottantenni”. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana (foto a destra), cogliel’occasione per levarsi un sassolino dalla scarpa, affermando che la suaRegione è in grado di “realizzare nel modo più efficiente il piano divaccinazioni anti Covid che, a dispetto della vulgata diffusa dai media, adoggi vede la Lombardia come prima regione in Italia sia per numero assoluto divaccini somministrati, che in termini di somministrazioni giornaliere”.I ritardi di Pfizer pesano invece in Sardegna, dove la campagna vaccinalepurtroppo è condizionata dal fatto che l’azienda non sta rispettando gliaccordi di fornitura. “Ieri notte è arrivato il 50% delle dosi che cispettavano, 7.020 anziché 14.040, che sono state consegnate stamattina allafarmacia del Binaghi” spiega l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.L’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio rende noto da parte sua di averappreso all’ultimo momento che le consegne previste per ieri del vaccinoPfizer, pari a 32.760 dosi, sono slittate di un giorno. “Verificheremoattentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo creanumerosi problemi organizzativi a tutto il sistema”.Il tema è stato comunque al centro ieri sera di una riunione Governo-Regioni.Print Friendly, PDF & EmailCondividiFacebookfb-share-iconLinkedIn[linkedIn]Share