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Edizione del 19/01/2021
Estratto da pag. 1
Ministero accoglie indicazioni delle Regioni su utilizzo e contabilità dei test rapidi antigenici
Pubblicato da RIFday In Gennaio 19, 2021 0 Comment[quisikrea_]Roma, 19 gennaio – Dal 15 gennaio nei report settimanali diffusi dal ministerodella Salute si contano anche i test antigenici rapidi, segno evidente che lesollecitazioni della Conferenza delle Regioni (contenute già in un documentodel 17 novembre) avevano ragion d’essere.Il totale dei tamponi (tra molecolari e rapidi), ovviamente in aumento rispettoa quanto fatto finora, ha prodotto inevitabilmente conseguente nel rapporto trapositivi/tamponi, come attesta il report settimanale della cabina di regia 4-10gennaio:  nello specifico, oltre ai 116.859 test rapidi sono stati effettuati156.647 tamponi molecolari. Il totale dei tamponi (tra molecolari e rapidi)risulta ovviamente in aumento rispetto a prima, con 273.506  test in totale conun rapporto positivi/tamponi al 5,9%.Sui test antigenici rapidi  le Regioni avevano avevano già preso posizione conil documento di novembre che il vicepresidente della Conferenza delle Regioni,Giovanni Toti, aveva inviato al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,  e aiministri Speranza, Gualtieri, Boccia e Fraccaro con alcune proposte percontrastare la carenza di personale sanitario e socio sanitario presso gli Entipubblici del Servizio sanitario nazionale e la carenza di personaleinfermieristico nelle strutture socio sanitarie per anziani.“È opportuVisualizza immagine di origineno, per la tempestività e rapidità diutilizzo, raccomandare prioritariamente l’utilizzo del test rapido antigenico” proponevano le Regioni nel loro documento di novembre. “Considerata laprobabilità pre-test, alla luce dello scenario epidemiologico attuale, ènecessario evitare di ritardare gli urgenti interventi di sanità pubblica inattesa dell’esito di un test di biologia molecolare”.Temi che il coordinatore della commissione Salute della Conferenza delleRegioni, l’assessore del Piemonte, Luigi Genesio Icardi (nella foto a sinistra)era tornato a sottolineare a metà dicembre al ministro della Salute,sottolineando fra l’altro un’anomalia nell’acquisizione dei dati da parte delministero, che nel conteggio nazionaleVisualizza immagine di origine per ilBollettino quotidiano della Protezione Civile non considera i test antigenici.Fino a quando, come sottolineato dall’assessore alla sanità della Regione LazioAlessio D’Amato (nella foto a destra),  “il ministero della Salute con unacircolare ha indicato l’aggiornamento dei dati processati anche con il testantigenico rapido a partire dal 15 gennaio”.L’8 gennaio è stata infatti  firmata la circolare del ministero della Salute (qui il testo) che riconosce la validità dei test antigenici rapidi di ultimagenerazione nella definizione di caso Covid-19, nel solco delle indicazionieuropee. La circolare Aggiornamento della definizione di caso Covid-19 estrategie di testing prevede l’obbligo di tracciabilità di tutti i test neisistemi informativi regionali: “Gli esiti dei test antigenici rapidi o dei testRT-PCR, anche se effettuati da laboratori, strutture e professionisti privatiaccreditati dalle Regioni”  si legge nel documento “devono essere inseriti nelsistema informativo regionale di riferimento”. Nel testo si raccomanda ilricorso a test antigenici rapidi con requisiti minimi di performance: disensibilità e di specificità.Questi test antigenici, si rileva, sembrano mostrare risultati “sovrapponibili”ai saggi di RT-PCR (test molecolari), specie se utilizzati entro la primasettimana di infezione, e sulla base dei dati al momento disponibili risultanoessere “una valida alternativa alla RT-PCR. Qualora le condizioni cliniche delpaziente mostrino delle discordanze con il test di ultima generazione la RT-PCRrimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19?.Se la capacità di RT-PCR è limitata o qualora sia necessario adottare conestrema rapidità misure di sanità pubblica, rileva la circolare, “può essereconsiderato l’uso dei test antigenici rapidi in individui con sintomicompatibili con Covid-19 nei seguenti contesti: situazioni ad alta prevalenza,per testare i casi possibili/probabili; focolai confermati t
ramite RT-PCR, pertestare i contatti sintomatici, facilitare l’individuazione precoce diulteriori casi nell’ambito del tracciamento dei contatti e dell’indagine suifocolai; comunità chiuse (carceri, centri di accoglienza, etc.) ed ambienti dilavoro per testare le persone sintomatiche quando sia già stato confermato uncaso con RT-PCR; in contesti sanitari e socioassistenziali/sociosanitari, o peril triage di pazienti/residenti sintomatici al momento dell’accesso allastruttura o per la diagnosi precoce in operatori sintomatici”. ? Circolare del Ministero Salute 8 gennaio 2021 Print Friendly, PDF & EmailCondividiFacebookfb-share-iconLinkedIn[linkedIn]Share