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Edizione del 14/01/2021
Estratto da pag. 1
Il bando "bucato" di Arcuri, mancano infermieri per fare i vaccini
Il bando "bucato" di Arcuri, mancano infermieri per fare i vaccini Assumere i medici al posto degli infermieri, stanziando più soldi per pagarli. Oppure lasciare invariato il budget, assumere meno persone (più medici significa meno contratti, a parità di risorse) e poi creare un altro percorso per reclutare ulteriori infermieri. Queste le due strade possibili davanti al Commissario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, e al ministro della Salute Roberto Speranza. Sono le due vie di uscita al pasticcio del bando pubblicato a dicembre dalla struttura commissariale, che aveva come obiettivo l'assunzione di Smila operatori sanitari: 12mila infermieri e Smila medici. Il problema è che, delle quasi 20mila domande inviate, 14.808 sono state inoltrate da medici e 3.980 da infermieri. Numeri, di fatto, ribaltati rispetto al fabbisogno dichiarato. Ci sono, poi, circa Smila domande ancora ¡n fase di compilazione: la professione dei candidati non è nota. ma. se anche fossero tutti infermieri, non basterebbero. Per assumere questi vaccinatori aggiunti, da mandare in rinforzo alle Regioni nei prossimi mesi, il governo ha stanziato nella legge di bilancio 534 milioni di euro, di cui 25 per le agenzie di somministrazione di lavoro, incaricate di fare selezione e assunzioni, e il resto per pagare a tutti i nove mesi di contratto previsti. Questo finanziamento è stato calcolato in base agli stipendi da erogare, ben diversi tra medici e infermieri: per i primi è previsto un compenso di 6.538 euro lordi al mese, per i secondi 3.077 euro, meno della metà. La legge di bilancio autorizza il Commissario Arcuri a "modificare il numero massimo di medici e infermieri che possono essere assunti dalle agenzie nel limite di spesa complessiva", quindi una facoltà da esercitare restando all'interno del budget. In pratica si potrebbero reclutare tutti i 4mila infermieri e poco meno di 7mila medici, perdendo per strada circa 4mila vaccinatori: 11 mila assunti, invece di 1 Smila. E dire che per molti addetti ai lavori e presidenti di Regione, già 15mila era un numero risicato. Caccia agli infermieri Allo stesso tempo, si dovrebbe individuare un'altra modalità di arruolamento degli infermieri, rendendo meno penalizzante la loro partecipazione alla campagna. Del resto, un contratto precario e non part i co l armente allettante a livello economico, passa in secondo piano rispetto ai contratti da 36 mesi che offrono le Asl in diverse Regioni, con prospettive concrete di stabilizzazione. Regioni che hanno capito subito che conveniva, per quanto possibile, costruirsi una certa autonomia sul fronte delle vaccinazioni. Va ricordato, poi, che al bando potevano aderire solo gli infermieri libero professionisti, che in Italia sono circa 60mila (quelli "puri", senza cioè nessun altro tipo di attività, 31 mila). Ma per loro, in quanto non dipendenti del Servizio sanitario odi strutture convenzionate, non è prevista nessuna priorità di vaccinazione. Ed essendo mediamente giovani, l'appuntamento con il vaccino è piuttosto lontano: se prima non sono protetto, avranno ragionato in molti, non mi metto a fare le iniezioni agli altri. Per questo la Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) ha scritto una lette ra-appello al premier Conte, ai ministri Speranza e Boccia, al Commissario Arcuri e al presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, per chiedere l'inserimento di questi infermieri tra quelli da vaccinare in queste settimane. Altrimenti "resteranno esposti al contagio, pur essendo in prima linea dall'inizio della pandemia - dice Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi - e nel caso della somministrazione di vaccini si troverebbero a contatto con infinite fonti di contaminazione". Da una parte, quindi, provare a recuperare gli infermieri liberi professionisti, dall'altra rivalutare il coinvolgimento di quelli del Servizio sanitario nazionale. Secondo Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing up. "è necessario tornare sulle decisioni fallaci che li hanno esclusi dal bando, come se tutti fossero già impegn
ati h24. mentre sappiamo che ci sono colleghi che lavorano in servizi aperti solo al mattino o su due turni e che potrebbero mettersi a disposizione. Chiediamo loro di scendere in campo, ma occorre retribuirli come si deve". In un modo o nell'altro, il governo sarà costretto a stanziare più soldi per convincere gli infermieri a fare i vaccinatori. -tit_org- Il bando “bucato” di Arcuri, mancano infermieri per fare i vaccini