ilrestodelcarlino.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: n.d.
Edizione del 12/01/2021
Estratto da pag. 2
Acquaroli dice no alla zona rossa automatica "Ora i cittadini hanno bisogno di chiarezza"
Acquaroli dice no alla zona rossa automatica "Ora i cittadini hanno bisogno di chiarezza" II presidente al confronto col governo: i provvedimenti devono essere comprensibili. "Dad al 100% per le superiori? Misura di prudenza" di Franco Veroli La "zona rossa automatica", prospettata dal governo se si superano determinati parametri, "non sarà presa in considerazione". Così il governatore Francesco Acquaroli ha liquidato l'ipotesi avanzata dal governo, che ha già incassato il no del governatore dell'Emilia-Romagna e presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Più in generale, secondo Acquaroli, che ha già criticato i "cambiamenti repentini" contenuti nei vari dpcm, "le misure devono essere comprensibili per i cittadini, perché il rischio è che poi non ci seguano più". Nell'incontro tra il governo e le Regioni, il presidente ha parlato di ristori e ricongiungimenti familiari nelle regioni vicine. Ma "anche della necessità di cercare una soluzione che porti certezze e chiarezza, soprattutto che lasci intravedere uno spiraglio, perché altrimenti il rischio reale è che ci sia una frattura tra quello che noi cerchiamo di raccomandare con tutte le ordinanze e i dpcm del governo e quello che i cittadini recepiscono". Lo stesso Acquaroli si trova di fronte a un dilemma di questo tipo con la scuola, dato che ha emanato un'ordinanza che stabilisce la Dad al 100% per le superiori fino al 31 gennaio. Una misura contestata da famiglie e studenti, tanto che per oggi è previsto un nuovo presidio davanti alla Regione di "Priorità alla scuola". Per il governatore marchigiano, si tratta di una misura di "prudenza". "Finché non c'è chiarezza rispetto alla ripresa dell'ondata o meno - ha detto -, va tenuta in forte considerazione come il primo strumento di precauzione", perché il distanziamento è difficile nei percorsi fino alla scuola e viceversa. E intanto ombre e luci arrivano dai dati di ieri sull'epidemia da Covid-19 nelle Marche. Purtroppo, si sono registrati altri 12 decessi, due dei quali in provincia di Macerata: le vittime sono un uomo di 86 anni di Matelica e una donna di 83 anni di San Severino. E continua la crescita dei ricoveri, passati da 614 a 629 (15 in più), 81 dei quali (8 in più) in terapia intensiva: un aumento significativo, quest'ultimo, che non si registrava da tempo. I pazienti in pronto soccorso sono arrivati a 55 (di cui 4 a Macerata e 6 a Civitanova). Nello stesso tempo, però, c'è un vero e proprio boom di dimessi e guariti, passati da 29.871 a 30.868, un balzo di 997 unità. Diminuiscono le persone in isolamento domiciliare, passate da 14.632 a 13. 940, 692 in meno, come pure gli attualmente positivi (isolamento domiciliare più ricoverati), passati da 15.246 a 14.569.677 in meno. E calano anche le persone in quarantena, scese da 15. 266 a 14.264.1.002 in meno. Il dato sui nuovi contagi diminuisce, ma in rapporto a un basso numero tamponi. Ne sono stati testati 1.927,1.151 nel percorso delle nuove diagnosi (di cui 445 nello screening con percorso antigenico) e 776 nel percorso dei guariti, con un rapporto tra positivi e testati pari al 28.9%. Un valore elevato, che però spesso si presenta quando i tamponi processati sono pochi. Vedremo se sarà confermato dai dati odierni. I positivi nel percorso delle nuove diagnosi sono 333: 24 in provincia di Macerata, 74 in provincia di Ancona, 142 in provincia di Pesaro-Urbino, 73 in provincia di Fermo, 20 in provincia di Ascoli. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (39). contatti domestici (88). contatti stretti di casi positivi (97), contatti in setting lavorativo (12), contatti in ambienti di vita e socialità (11), contatti in setting assistenziale (3). contatti con il coinvolgimento di studenti (3). screening percorso sanitario (4). Per altri 76 casi sono ancora in corso le indagini epidemiologiche. Nel percorso dello screening antigenico sono stati effettuati 445 test e sono stati riscontrati 34 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto tra positivi e testati è pari al 7,6%. In provincia di Macerata, oltre all
a ricomparsa da alcuni giorni dei pazienti in pronto soccorso, c'è da registrare una crescente pressione sulle strutture di ricovero, con ¡I timore che possa salire nei prossimi giorni in relazione all'elevato numero di contagi in alcune rsa, ¡n particolare quella di Tolentino. Per ora se ne contano 53 al Covid Hospital di Civitanova, 43 (massimo della capienza) nella palazzina Covid dell'ospedale di Macerata e 17 all'ospedale di Camerino. E torna di nuovo a crescere, invece, in modo consistente, il numero delle persone in quarantena, passato da 2. 343 a 2.783, 440 in più. Di queste, 2.611 sono asintomatiche e 172 sintomatiche; 116 gli operatori sanitari coinvolti e costretti all'isolamento. Un dato specificamente nostro e su cui riflettere, visto che a livello regionale, ieri, le persone in quarantena sono decisamente diminuite. La situazione dovrebbe essere più chiara, in un modo o nell'altro, a partire da questo fine settimana, quando dovrebbero - il condizionale è d'obbligo - emergere i primi effetti dell'Italia in rosso poi durante le feste natalizie. © Riproduzione riservata -tit_org- Acquaroli dice no alla zona rossa automatica "Ora i cittadini hanno bisogno di chiarezza"