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Edizione del 10/01/2021
Estratto da pag. 1
Reggio Emilia in zona arancione, ecco cosa possiamo fare Reggio
Vietato uscire dal comune se non per lavoro, salute o comprovate esigenze. Non vale più la deroga “natalizia” per andare a trovare parenti fuori comune
REGGIO EMILIA. In zona arancione per cinque giorni, che si aggiungono ai due del weekend appena trascorso, con lo spettro del “rosso” dietro l’angolo. È quello che attende i reggiani in questa settimana in cui, con l’atteso decreto del 16 gennaio, potrebbero cambiare di nuovo le regole per affrontare l’emergenza coronavirus e far diventare prossimamente la regione Emilia Romagna (ma anche il Veneto rischia) zona rossa.SPETTRO “ZONA ROSSA”E in vista dell’incontro di questa mattina tra il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, e i presidenti delle Regioni, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, (che è anche presidente della Conferenza delle Regioni) attacca duramente l’eventuale indicatore che prevede l’entrata automatica in zona rossa con 250 contagi su 100mila abitanti: «Quel limite non l’ha chiesto nessuna Regione e ho l’impressione che non entrerà tra quelli che dovranno essere utilizzati per decidere qual è la colorazione o lo spostamento di zona – ha rimarcato ieri Bonaccini a margine della visita al centro vaccinale di Modena –. Credo invece che si lavorerà per capire quali possono essere le misure ulteriormente gestibili a livello nazionale».Bonaccini ha anche rivolto un appello ai cittadini invitando alla prudenza e a comportamenti adeguati: «Bisogna stare molto attenti perché pensare di avere già terminato tutto è un errore da non commettere. Ci confronteremo con il Governo e vedremo quali sono le proposte: come sempre cercheremo di fare il meglio possibile».LE REGOLE FINO AL 15In base all’ordinanza del ministero della Salute, in vigore fino al 15 gennaio, essendo in zona arancione, i reggiani da oggi dovranno seguire alcune importanti regole.Ci si potrà muovere liberamente all’interno del comune di residenza tra le ore 5 e le 22; si potrà uscire dal proprio comune solo per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza. Si può uscire dai “piccoli comuni” (quelli con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti) percorrendo una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni: resta vietato però andare nel capoluogo di provincia. Non vale invece più la deroga che permetteva al massimo a due persone (senza contare i minori di 14 anni e le persone con disabilità e non autosufficienti) una sola volta al giorno di andare a trovare un parente o un amico anche fuori comune.Si può andare dai genitori o dagli amici, ma solo se risiedono nello stesso comune.Vietato, invece, andare a trovare parenti e amici fuori regione: chi risiede in un comune sotto i cinquemila abitanti oggi può spostarsi anche in un’altra regione, sempre però entro i 30 chilometri dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Le regole per andare a trovare parenti e amici valgono anche per fidanzati o fidanzate.È sempre consentito il rientro nel comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità e periodicità.SPESA E SECONDE CASEÈ possibile anche andare in una seconda casa, ma solo se è all’interno dello stesso comune in cui ci si trova. Questo vale anche se la seconda casa è una abitazione prenotata per turismo: se ad esempio affitto per qualche giorno un’abitazione all’interno dello stesso comune. Basterà mostrare il contratto di affitto durante un eventuale controllo.Si può andare in un negozio fuori dal proprio comune per fare la spesa se il comune contiguo ha punti vendita necessari alle proprie esigenze, anche in termini di convenienza per il portafoglio. Lo spostamento va sempre autocertificato. —