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Edizione del 07/01/2021
Estratto da pag. 2
Le scuole superiori provano a ripartire: "Da lunedì un terzo di autobus in più" Oggi il rientro degli studenti di elementari e medie. L'11 tocca ai liceali ma solo con il 50% di presenze in aula flavia amabile Pubblicato ¡I 07 Gennaio 2021 ROMA. Ci sarà almeno il 30% di mezzi su ruota in più a partire dall'11 gennaio quando anche le superiori dovrebbero rientrare in presenza nella metà delle regioni italiane. Lo assicura Fulvio Bonavitacola, avvocato, vicepresidente della Regione Campania, coordinatore della commissione Infrastrutture della Conferenza delle regioni. E aggiunge che questi quattro giorni di rinvio delle lezioni in presenza, dal 7 all'I gennaio sono necessari per percorrere l'eultimo miglio», la parte finale di un'estenuante a maratona iniziata in primavera per potenziare il trasporto pubblico e garantire un ritorno a scuola di studentesse e studenti delle superiori più al sicuro di quanto non sia avvenuto nelle prime settimane dell'anno scolastico, le uniche non a distanza per la gran parte di loro. In questi giorni in molti si sono chiesti che senso avesse posticipare di poco meno di cento ore il rientro delle superiori in presenza quando dovrebbe essere in corso un lavoro da mesi e dal 4 dicembre dovrebbe essere entrato nella fase operativa affidando l'intera partita ai prefetti con l'attivazione di tavoli provinciali. «Å' stato opportuno - risponde Bonavitacola - perché i prefetti in questi giorni devono predisporre una sorta di stato di avanzamento dei lavori e capire se scuola e trasporti hanno dato attuazione ai documenti predisposti dai prefetti sulle modalità del rientro». Bonavitacola è ottimista. «In questi giorni si dovrebbe avere il quadro chiaro di come ci si è regolati nelle varie regioni. Se si continua a lavorare in maniera decisa come si sta facendo dall'I il rientro dovrebbe avvenire come predisposto». Ogni regione ha definito in queste settimane un piano trasporti andando alla ricerca di mezzi da aggiungere per evitare il sovraffollamento negli autobus da parte degli studenti. «In media dovremmo avere almeno un 30% in più di mezzi del trasporto pubblico su gomma», è la stima di Bonavitacola. «Siamo stati ai tavoli in modo responsabile, abbiamo collaborato con le aziende di trasporto individuali e abbiamo un'interlocuzione quasi quotidiana con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli che ringrazio per il suo impegno». A partire da lunedì il lavoro delle regioni verrà verificato sul campo. Emergeranno, come è inevitabile le differenze. In Piemonte per esempio, non hanno previsto aumenti ne un rientro ¡n presenza prima del 18 gennaio. «Con il rientro al 50% non c'è bisogno di potenziare il servizio se non in minima parte. Se la percentuale dovesse salire al 75% sarebbero necessari almeno 100 autobus in più solo per Torino e una settantina negli altri capoluoghi. Mezzi che al momento il Piemonte non ha quindi bisognerebbe introdurre gli ingressi scaglionati», sostiene Marco Gabusi, assessore ai Trasporti del Piemonte. In Liguria, invece, si dovrebbe tornare in presenza ú 1 e sono stati previsti 169 bus in più con un aumento di 2 milioni di chilometri, di 24.500 corse e una spesa di 1 milione e 600mila euro in più al mese. Solo a Genova l'aumento sarà del 14% dei gli autobus e del 10% dei posti. Dal 15 marzo l'aumento sala al 19% in più di mezzi e il 15% di posti. In Toscana l'aumento dei mezzi dovrebbe essere del 12% con 329 bus in più e uno stanziamento di 4 milioni. In Emilia Romagna l'aumento si aggira sul 15-20% con un aumento di 525 mezzi. In Veneto hanno disegnato tré scenari che prevedono la necessità di almeno 395 autobus in più ma tutto è stato congelato. Il rientro non avverrà prima di febbraio. Lo stesso in Friuli dove assicurano di poter garantire 120 autobus in più. Ma hanno rinviato tutto al prossimo mese. -tit_org- Le scuole superiori provano a ripartire: “Da lunedì un terzo di autobus in più”