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Edizione del 03/01/2021
Estratto da pag. 1
Scuola, palestre, sci: in arrivo nuovo Dpcm. Oggi tasso positività al 17,6%
Ripresa della scuola in forse a causa dell''impennata del tasso di positività. In dubbio lo sci che potrebbe riaprire il 18 e ci sarebbe l''intenzione di
Ripresa della scuola in forse a causa dell’impennata del tasso di positività. In dubbio lo sci che potrebbe riaprire il 18 e ci sarebbe l’intenzione di riaprire le palestre, ma sono molti gli interrogativi.

Sono interrogativi incisivi provocati da un tasso di positività che vola quasi al 18% con un quadro che pesa sulla ripartenza delle Regioni, dal 7 gennaio nuovamente divise in tre fasce, che non può prescindere dall’andamento dei contagi.

Sono molte le perplessità sul fronte della riapertura delle scuole: anche se l’avvio della didattica in presenza al 50% negli istituti resta al momento fissato al 7 gennaio, tra i governatori ci sono ancora molti dubbi. Tanto da spingere il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a rimettere in discussione quella data: “credo sarebbe giusto che il governo nelle prossime ore ci riconvocasse e insieme prendessimo una decisione, in maniera molto laica”, dice.

Sembra certo l’arrivo di un nuovo decreto che supererà l’ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio e si guarda inoltre a cosa succederà nelle prossime settimane: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio. “Ora si può finalmente ripartire in sicurezza”, commentano soddisfatti gli assessori con delega allo sci delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino e dell’Abruzzo.

E’ un braccio di ferro sulle palestre con la proposta della coordinatrice dello Sport delle Regioni, Tiziana Gibelli, che ipotizza la ripartenza dal 15 gennaio sotto la garanzia di regole rigide.

Resterà di sicuro il sistema di classificazione delle regioni con suddivisione dei territori nelle varie zone – gialla, arancione o rossa – e la decisione sarà invece presa già in seguito al monitoraggio che arriverà nella prima metà della prossima settimana. A rischiare la zona rossa per ora sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, ma anche Puglia, Basilicata e Lombardia.

Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento ed Emilia Romagna, sono “sorvegliati speciali” dato che hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni, mentre per Lombardia, Trento e Veneto lo stesso discorso vale per le terapie intensive.

La sorte della Sardegna non è chiara mentre fonti di Governo fanno sapere che dal 7 l’Abruzzo tornerà in zona gialla.

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