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Dir. Resp.
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Edizione del 03/01/2021
Estratto da pag. 1
Scuole superiori: torna in dubbio la ripresa delle lezioni in presenza - seppur al 50% - dal 7 gennaio, proprio quando sembrava tutto pronto con l’approvazione dei piani pensati dai prefetti nelle varie Regioni.
Chiariamo: ad oggi è confermata la riapertura delle scuole superiori dal 7 gennaio, per quella che però sarà una ripartenza a “macchia di leopardo”. Le Regioni, infatti, si sono organizzate in maniera differente tra di loro per garantire una ripresa delle attività in presenza e ce ne sono alcune, come ad esempio la Campania (ma stanno valutando l’idea anche Puglia, Lazio e Veneto), che al massimo sono disposte ad un rientro al 25%.
Tutto sembrava essere al proprio posto per una riapertura, perlomeno parziale, delle scuole superiori, ma ecco che questa torna ad essere nuovamente in dubbio. La risalita dei contagi - a causa della quale potrebbero essere introdotte anche nuove restrizioni - preoccupa e molte Regioni stanno maturando dubbi e perplessità riguardo all’opportunità di riaprire le scuole.
Secondo indiscrezioni, dal Partito Democratico non mancano le pressioni riguardo ad un rinvio della data di riapertura delle scuole e in queste ore Stefano Bonaccini, in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, ha chiesto un incontro al Governo per valutare il da farsi.
Scuole superiori, riapertura a rischio: cosa sta succedendo
I dati dei positivi continuano ad essere elevati nonostante le restrizioni introdotte a Natale e l’indice di contagiosità ha ripreso a salire. Riaprire le scuole il 7 gennaio rappresenta un grosso rischio che molte Regioni non sembrano essere disposte a correre.
È per questo motivo che è tornata ad essere in discussione la riapertura delle scuole il 7 gennaio, che invece nella giornata di ieri appariva ormai come notizia ormai certa. A tal proposito, per evitare che, come successo ad inizio della seconda ondata, ogni Regione prenda delle decisioni differenti dalle altre, Stefano Bonaccini, Governatore dell’Emilia Romagna nonché Presidente della Conferenza Regioni, ha chiesto al Governo un nuovo incontro così da prendere una decisione definitiva riguardo al rientro in classe, “in maniera molto laica”.
D’altronde, non si può essere sordi agli appelli degli studiosi, secondo i quali la situazione sta tornando ad essere preoccupante con l’aumento notevole della circolazione del virus in Italia e l’incremento della pressione sulle unità di terapia intensiva. Gli effetti delle restrizioni adottate per il Natale potranno essere visibili solamente a ridosso del 7 gennaio, data della possibile riapertura delle scuole: è per questo che gli esperti chiedono di rinviare la riapertura almeno al 18 di gennaio, per valutare se esistono le condizioni per far tornare gli studenti delle superiori in presenza.
Diverse le Regioni favorevoli a rinviare la riapertura delle scuole: la Azzolina però continua a dirsi contraria, secondo la quale mantenere aperte le scuole - anche le superiori - “è uno sforzo a cui non possiamo né vogliamo sottrarci”.