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Dir. Resp.
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Edizione del 03/01/2021
Estratto da pag. 1
Scuola, riapertura a rischio. Il tasso di positività vola, il governo non sa che pesci prendere
Scuola, vola il tasso della positività e cresce l’allarme per il rientro in classe. Timori che si moltiplicano ogni ora che passa, e che si avvicina il d day del 7 gennaio. In tutto questo, il governo è diviso. Regioni in ordine sparso. E con la ministra Azzolina che continua a ripetere come un mantra che «sulla scuola non possiamo arrenderci». Che «arretrare» adesso significherebbe «rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire». Soddisfatta nel rilanciare finanziamenti e “beni durevoli” arrivati al mondo dell’istruzione: i banchi a rotelle. Nel frattempo, però, insiste a chiedere conferme e rassicurazioni ai colleghi ministri di sanità e trasporti. E anche lì, si apre uno scenario tutt’altro che condiviso e confortante.
Scuola, cresce l’allarme per il rientro in classe: riapertura a rischio?
Con la titolare dei Trasporti, Paola De Micheli, l’unica a essere convinta che il parco mezzi degli autobus di linea urbani si sia prodigiosamente raddoppiato con la magia delle feste di Natale. Tanto da garantire che, se fosse per lei, la scuola potrebbe riaprire in sicurezza il 7 gennaio. Eppure, come riporta oggi La Verità, «malgrado la tranquillità del ministro Pd, di parere contrario è Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio». Il quale, sulla vexata quaestio eccepisce e sottolinea: «Le scuole nel Lazio non riapriranno se le istituzioni che si interessano di trasporti, sanità e ordine pubblico non garantiranno quanto di loro competenza. Ad oggi manca nella Regione ancora il piano trasporti dettagliato, cioè non c’è contezza degli orari dei trasporti pubblici». E ancora: «Il presidente Anp-Lazio sottolinea inoltre che “a Roma i dirigenti scolastici non sono stati ascoltati, mentre a Milano sì”».Ma il Msi ha davvero mai compreso Giovanni Gentile? La provocazione in un saggio di SideriCovid e sci, Lollobrigida lancia l’SOS: filiera in ginocchio. Il governo assicuri la ripartenza
Allarme rientro in classe: trasporti in panne e regioni in ordine sparso
E a proposito di scontri frontali, non che sul fronte delle Regioni le cose vadano meglio. Tanto che, il presidente della Conferenza Regioni e della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ospite al Tg3, dichiara: «Noi come regione siamo favorevoli alle riaperture delle scuole il 7 gennaio. E saremo pronti per quella data. Gli studenti italiani stanno pagando un prezzo altissimo. Detto questo, condivido le preoccupazioni dei miei colleghi e sarebbe giusto che il governo ci riconvocasse per prendere una decisione definitiva. Se c’è timore visti i numeri, ci si ritrova, si discute e si decide.
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