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Edizione del 03/01/2021
Estratto da pag. 1
Regioni, tornano i colori. Tre a rischio zona rossa: c’è la Liguria. Toti: “Parametri sbagliati” - italia
Il tasso di positività sale al 17,6%, cresce il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Lo sci al via il 18 gennaio
Genova – Notizie allarmanti sul fronte coronavirus. In un solo giorno il tasso di positività è salito di tre punti balzando dal 14,1% di venerdì al 17,6% di ieri. E come non bastasse, continua a salire anche l'Rt, ovvero l'indice di trasmissione del contagio. Numeri che fanno quindi presagire, allo scadere del decreto di Natale, il prossimo 6 gennaio, il ripristino della zona rossa o arancione per alcune regioni. Quelle che rischiano di più, al momento, sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l'ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt.? COVID IN LIGURIA: ISCRIVITI ALLA NUOVA NEWSLETTERMolto vicine alla soglia che le può trasformare in zona rossa ci sono anche Puglia, Basilicata e Lombardia. In linea generale, dal 7 gennaio le regioni dovrebbero tornare alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioè tutte gialle (tranne l'Abruzzo arancione), ma la curva del contagio e dell'Rt potrebbe cambiare le carte in tavola. Lo stabilirà il governo, la prossima settimana, in base al nuovo report dell'Istituto Superiore di Sanità. La verifica del 30 dicembre evidenzia varie criticità: in particolare, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento ed Emilia Romagna hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica in 30 giorni, mentre per Lombardia,Trento e Veneto lo stesso discorso vale per le terapie intensive. E per allontanare il rischio di contagi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l'ordinanza per procastinare la riapertura degli impianti sciistici il 18 gennaio 2021. Il coprifuoco resta fissato alle ore 22: nelle sole zone gialle ristoranti e bar potranno servire ai tavoli fino alle ore 18. Piscine, palestre, cinema e teatri resteranno chiusi.A riaprire, invece, potrebbero essere mostre e musei a entrate contingentate. Ieri, intanto, si sono registrati 11.831 nuovi casi di Covid su 67.174 tamponi effettuati. Le vittime sono 364, per un totale di 74.985. Venerdì i nuovi casi erano stati 22.211 su 157.524 tamponi, mentre i morti erano stati 462. Il calo dei numeri è dunque da attribuire al minore numero di tamponi effettuati, ma il tasso di contagio è comunque notevolmente salito.Terapie intensiveAumentano, inoltre, i pazienti le cui condizioni hanno richiesto un ricovero presso i reparti di in terapia intensiva: sono sedici in più rispetto a venerdì, con 134 nuovi ingressi. I malati attualmente ricoverati in terapia intensiva sono 2.569, contro i 2.553 di venerdì scoroì. I positivi negli altri reparti sono, invece, 22.948, 126 in più sempre di quelli registrati venerdì.Toti: «Quei report dell'Iss sono vecchi. E prima di un'altra chiusura serve il confronto con i territori» (di Emanuele Rossi)Genova – Il sistema della divisione dell'Italia in zone e colori torna a tenere le Regioni con il fiato sospeso. Per Giovanni Toti, presidente della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, ci sarebbe bisogno di un "tagliando", tenendo conto di parametri più recenti, ma anche della situazione socio-economica.Presidente Toti, dal 7 gennaio si torna al sistema della divisione in zone.Andrebbe cambiato qualcosa?«Lo ha detto il ministro Speranza, ci aspettiamo le ordinanze conseguenti. Ma ricordo che come Regioni abbiamo chiesto più volte di rendere i parametri su cui si basano le decisioni più aderenti alla realtà del momento: siccome il 7-8 gennaio uscirà il nuovo report, spero che non ci si basi su quello precedente che tra l'altro si riferisce a dati di 10-14 giorni prima. Credo che il sistema abbia funzionato bene nel contenimento dei contagi, ma abbiamo chiesto con insistenza di apportare alcune modifiche, come l'inserimento dei tamponi rapidi antigenici nel conteggio, altrimenti la percentuale di positivi rischia di essere falsata. Inoltre vorremmo che ci fosse un confronto preventivo con i territori».La Liguria rischia restrizioni più forti?«Bisogna valutare coi dati più attuali: abbiamo avuto una crescita del valore di Rt che ci aspettavamo, con lo shopp
ing natalizio, ma la situazione degli ospedali è migliorata e siamo sotto le soglie di criticità».Vi preoccupa la riapertura delle scuole al 50%?«No, è chiaro che varrà qualcosa in termini di incidenza, ma penso che il valore sociale della riapertura sia superiore».Lei ha ricevuto minacce in una lettera che fa riferimento alla chiusura dei ristoranti, è un segnale di esasperazione sociale?«Al di là dell'episodio, è chiaro che c'è un malessere e che nella popolazione c'è l'aspettativa di andare verso una riapertura generale. Per questo ritengo che sia da considerare un doppio cruscotto, per chi decide: da un lato teniamo ben presente i dati del Covid, dall'altro dobbiamo considerare la sofferenza di categorie che da quasi un anno vivono in produttività parziale e bisogna fare arrivare in vita sino a quando la vaccinazione non avrà coperto abbastanza persone».L'Italia non sta andando troppo lenta sui vaccini Covid? Ora le dosi ci sono, ma la percentuale i è ancora bassa.«Non è una corsa dei cento metri, ma bisogna rispettare il piano della prima fase: per la Liguria ci sono 60mila dosi destinate a ospedali e Rsa, se anche li facessimo tutti in una settimana aspetteremmo comunque il 21 gennaio per dare la seconda dose: non serve finirli prima, ma usarli tutti».Il Paese può permettersi una crisi di governo in un momento come questo? Voi di Cambiamo! avete chiarito che non farete mai da stampella a Conte.«Non abbiamo condiviso quasi nulla di questo governo e non faremo da stampella a un esecutivo che rischia di perdere due grosse occasioni come il Recovery fund e il Mes. Detto ciò, ho la sensazione che questa crisi si risolverà un trattative da retrobottega per qualche poltrona. Il voto anticipato mi pare una strada poco percorribile tra la pandemia e il timore generato in molti partiti dalla riforma del taglio dei parlamentari».

Regioni, tornano i colori. Tre a rischio zona rossa: c’è la Liguria. Toti: “Parametri sbagliati”



grazia longo, emanuele rossi

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