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Edizione del 02/01/2021
Estratto da pag. 1
Scuole, in Lazio e Puglia presidi contro rientro in presenza il 7 gennaio. L`assessore laziale D`Amato: "Istituti restino chiusi in tutta Italia"
In Lazio e Puglia i presidi si mettono di traverso rispetto alla riapertura delle scuole in presenza dal 7 gennaio. Perché, sostengono, l?offerta del trasporto pubblico è ancora inadeguata a consentire il necessario distanziamento e tutto l?onere della riorganizzazione, anche degli orari, ricade appunto sugli istituti. E in Lazio trovano la sponda dellâjQuery172043521808873992496_1609563128290assessore regionale del Lazio alla Sanità , Alessio Dâ??Amato, che in in un?intervista al Messaggero chiama in causa il governo: ?Con questi dati in crescita faccio un appello a riflettere bene sulla riapertura delle superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse, in tutta Italia. Sarebbe estremamente imprudente in questa fase dellâ??epidemia riaprire tra una settimana?. In Puglia invece la Regione sta valutando una proroga della discussa ordinanza che consente ai genitori di scegliere se mandare i ragazzi a scuola o farli seguire a distanza.
Lazio ? Per l?assessore laziale Dâ??Amato la questione è nazionale: â??Il problema è dellâ??intero Paese. Occorre grande prudenza, siamo nella fase più delicata della pandemia, ci sono tre mesi invernali di fronte e noi saremo impegnati in una complessa campagna vaccinale. Il problema non sono le lezioni in aula ? prosegue ? ma tutto ciò che sposta la scuola, tutto ciò che gira attorno alla scuola. Pensare di ripartire, alle superiori, quando registriamo più di 20mila casi al giorno non ha sensoâ?. Non solo: â??I dati che stiamo vedendo sono effetto dei contagi avvenuti una decina di giorni fa in coincidenza con lo shopping natalizio e gli spostamenti fra regioni. Servono altri giorni per capire se ci sarà un assestamento o se si tornerà a crescereâ?.
Dal canto suo il presidente dellâ??Associazione nazionale presidi per il Lazio Mario Rusconi avverte: ?Le scuole nel Lazio non riapriranno se le istituzioni che si interessano di trasporti, sanità e ordine pubblico non garantiranno quanto di loro competenza. Ad oggi manca ancora il piano trasporti. Dâ??Amato afferma che le superiori non possono tornare in presenza il 7 gennaio perché sa che il Lazio non è in grado di garantire le condizioni di sicurezza necessarie per la riapertura?. Quindi, nonostante ?noi siamo da sempre per la frequenza degli studenti in presenza, non in dad?, servono ?alcune condizioni: distanziamenti in classe, misure profilattiche previste dal Cts e che siano adeguati e funzionali i trasporti pubblici. Far entrare i ragazzi alle 10 significa spostare lâ??uscita alle 16, arrivare a casa alle 17.30-18 rovinando la giornata dei nostri adolescenti da un punto di vista fisiologico e di studio. Inoltre, nel Lazio e nel centro sud a differenza di altre regioni non abbiamo ancora un piano trasporti dettagliato, cioè non c?è contezza degli orari dei trasporti. Si presume forse che i ragazzi possano essere lasciati a bighellonare per strada in attesa dellâ??inizio delle lezioni??. Inoltre, attacca Rusconi, ?a Roma noi dirigenti scolastici non siamo stati ascoltati. A Milano e provincia invece sì: lì gli orari degli ingressi a scuola e il piano trasporti sono stati inseriti in un progetto globale di aziende, uffici, negozi. Nella Capitale questo non è stato fatto. Il punto è che finché si agirà solo sulla scuola sarà irrealizzabile la ripartenza?.
Puglia ? In Puglia lâ??assessore regionale allâ??Istruzione, Sebastiano Leo, convocherà nei primi giorni della prossima settimana una riunione con lâ??Ufficio scolastico e i sindacati, alla quale parteciperà anche lâ??assessore alla Sanità , Pierluigi Lopalco, e lâ??assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, per fare il punto della situazione. Le prefetture pugliesi hanno adottato piani operativi seguendo le indicazioni arrivate da Roma e ci si sta preparando al rientro a scaglioni degli studenti, con orari dâ??ingresso e uscita differenziati. Tra le ipotesi, non è da escludere che la Regione, considerata anche la situazione epidemiologica che vede un calo molto lento dei contagi, possa decidere di prorogare lâ??ordinanza che conced
e ai genitori la possibilità di decidere tra didattica in presenza e a distanza.
L?Anp ha chiesto un incontro ?urgentissimo? con il presidente della Regione Michele Emiliano e gli assessori alla Sanità , Trasporti e istruzione. ?Non nascondiamo la nostra delusione ? afferma il presidente, Roberto Romito ? per la sostanza di gran parte delle decisioni assunte dai partecipanti ai tavoli fra i quali, non figuravano le scuole, sebbene esse siano a tutti gli effetti pubbliche amministrazioni dotate di autonomia funzionale e organizzativa?. Romito parla di ?delusione e forte preoccupazione? per il fatto che i tavoli in prefettura hanno ?preso atto della sostanziale rigidità dellâ??offerta (dei trasporti, ndr) e, quindi, hanno scaricato sulle scuole lâ??onere esclusivo di modificare la propria domanda attraverso la diversificazione in due turni degli orari di ingresso e di uscita, che è stata loro imposta dalle varie deliberazioni prefettizie?. ?Pertanto si ripete lo schema perverso che da mesi stiamo denunciando: i trasporti (e la sanità , e lâ??edilizia scolastica) non si adeguano né si potenziano significativamente, o rimandano tali eventi al futuro; le scuole, invece, oggi come ieri e come domani, si devono adeguare, con lo stravolgimento totale del loro assetto organizzativo, faticosamente raggiunto in mesi di lavoro ininterrotto, tra infinite e mutevoli disposizioni, norme e protocolli?. Per lâ??Anp, ?la diversificazione in due turni apre più problemi di quanti non ne risolva?. Lâ??associazione propone invece di far rientrare a scuola il 50% degli studenti con un unico turno prolungando però di qualche giorno la didattica a distanza e spostando il rientro al 15 o 18 gennaio per dare il tempo per organizzarsi. Questo abbiamo proposto ai vari ?tavoli? regionali lâ??ultimo dei quali tenutosi lo scorso 30 dicembre, al quale sono risultati però assenti, con nostro disappunto, proprio i rappresentanti della Regione Puglia?.
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