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Edizione del 02/01/2021
Estratto da pag. 1
Il 7 gennaio si torna in classe al 50 per cento Regioni divise, l’ok definitivo atteso lunedì 4 gennaio - italia
Per Azzolina è «un grande successo». L’ipotesi è arrivare al 75% entro il 15 gennaio. Pesa l’incognita contagi
Roma – È arrivato il 31 dicembre il via libera dei prefetti al ritorno tra i banchi dal 7 gennaio per il 50% degli studenti delle scuole superiori.«Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all'esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell'attività didattica in presenza», annuncia il Viminale in una nota, spiegando che «i prefetti hanno tenuto conto anche dell'ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%».? La nuova newsletter gratuita sul Coronavirus: iscriviti quiL’ipotesi quindi è di tornare con il 50% di studenti delle superiori in presenza dal 7 al 15 gennaio e poi di aumentare al 75% dal 15 gennaio in poi, a meno che la curva dei contagi non richieda decisioni diverse e sapendo che non tutte le regioni sono d’accordo.In Campania il presidente Vincenzo De Luca frena ancora una volta il rientro per valutare prima la situazione aggiornata dei contagi mentre in Emilia Romagna il presidente Stefano Bonaccini ha da tempo annunciato di essere pronto a un rientro di tutti gli studenti in classe o almeno del 75%.Nulla è ancora sicuro, insomma.Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, sconsiglia una riapertura prima del 15 gennaio. I timori sono molti e non si escludono sorprese se i contagi nei prossimi giorni dovessero aumentare. Lo conferma il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista a SkyTg24 «Credo che vi sarà una risalita dei casi a partire dalla seconda settimana di gennaio, dobbiamo essere pronti a fare dei passi indietro nel caso il virus rialzasse la testa. La scuola è un ambiente sicuro, va reso sicuro anche tutto ciò che la circonda. Una cosa è certa, non dobbiamo correre».Eventuali decisioni diverse non saranno prese prima di lunedì. Per il momento nel governo prevale la soddisfazione per l’accordo sul 50% .«Si è trattato di una operazione complessa che ha consentito di individuare per tempo soluzioni differenziate a livello territoriale, coniugando le esigenze del mondo scolastico con le risorse straordinarie stanziate per il comparto trasporti», spiega la ministra dell'interno, Luciana Lamorgese.Battaglia vinta per la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che esprime «grande soddisfazione» per il risultato raggiunto. «In pochi giorni - sottolinea - i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell'unico interesse di studentesse e studenti». Anche sul fronte trasporti, quello più in affanno negli ultimi mesi, si prova a diffondere ottimismo.«Saremo pronti per il 7 gennaio - assicura la titolare del Mit Paola De Micheli - perché l'impegno di tutti è stato massimo e di questo ringrazio molto i prefetti, con cui abbiamo definito modelli organizzativi territoriali, in grado di coniugare la giusta flessibilità e l'ascolto delle esigenze locali. Grazie a questo coordinamento la scuola ripartirà più sicura con più mezzi del trasporto locale e una riorganizzazione degli orari.Chiuderla - sottolinea - è stata tra le scelte più sofferte affrontate dal Governo, il lavoro di tutti e la collaborazione istituzionale ci consentirà di riaprirla».

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