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Edizione del 02/01/2021
Estratto da pag. 1
Il 7 tornano le fasce, determinante il report della cabina di regia prevista tra 5 giorni
Attualitàdi Giulia Antenucci Il 2 Gennaio, 2021Condividi Il 7 gennaio l’Italia uscirà dalla grande zona rossa delle festività natalizieper tornare a un sistema a fasce per regioni. La previsione era che le regioniripartissero da dove erano rimaste, quindi tutte in fascia gialla ad eccezionedell’Abruzzo arancione. Gli ultimi dati, però – con l’Rt in crescita e il tassodi positivita’ in costante aumento arrivato al 14,1% – gettano un’ombra sulleriaperture al pubblico di negozi, bar e ristoranti. Veneto, Liguria e Calabriacon l’Rt sopra l’1 rischiano di non uscire dalla zona rossa e Puglia,Basilicata e Lombardia potrebbero finire almeno in quella arancione.La decisione entro l’Epifania. La decisione del governo e’ attesa entrol’Epifania sulla base del nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità.Quello del 30 dicembre ha evidenziato ancora criticità: Lombardia, Trento eVeneto hanno una probabilità superiore al 50% di superare in 30 giorni lasoglia critica di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, FriuliVenezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento ed EmiliaRomagna per quelli in area medica.Il rebus dello sci.Il governo dovrà anche decidere sulla riapertura degliimpianti da sci, dopo che il presidente della Conferenza delle Regioni, StefanoBonaccini, ha inviato ai ministri Francesco Boccia e Giuseppe Speranza unalettera per chiedere il rinvio dell’apertura della stagione dal 7 al 18gennaio. “Adesso serve certezza”, ha sottolineato l’assessore al Turismo dellaProvincia autonoma di Trento, Roberto Failoni, “c’è stato un segnale di granderesponsabilità delle Regioni con l’approvazione del protocollo impianti che harecepito i suggerimenti del Cts. Ora è il governo che deve fare gol e indicareuna data di partenza certa”. La preoccupazione è per la concorrenza a livelloeuropeo: la riapertura degli impianti in Paesi come l’Austria potrebbe aprirela strada a una ‘fuga’ di maestri di sci e tecnici degli impianti di risalita,in Italia fermi ormai da marzo.