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Edizione del 31/12/2020
Estratto da pag. 1
Armao: sul Recovery plan priorità alle regioni
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Rivolto al Comitato delle Regioni e alla Conferenza delle Regioni, il vicepresidente della Regione Armao parla chiaro: “priorità alle Regioni”. …E torna  a confermare l’urgenza del Ponte sullo Stretto.

Gaetano Armao, Vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’economia, è intervenuto alla riunione della Commissione ENVE del Comitato europeo delle Regioni ed alla Conferenza delle Regioni per sottolineare la necessità che nella redazione dei Recovery plan gli Stati membri pongano la massima attenzione alle “questioni dell’insularità”.

Ciò vuol dire per l’Italia l’inserimento prioritario del Ponte sullo Stretto di Messina tra i progetti strategici.

Parimenti è urgente il riconoscimento del ruolo centrale che le Regioni debbono avere nella programmazione delle risorse stanziate nell’ambito dei progetti relativi al Next generation EU.

“Purtroppo quanto accaduto in Italia – ha precisato Armao – ha dimostrato che le misure di contrasto alla crisi economica postpandemica sono gestite dal Governo statale all’insegna del ‘centralismo’, incompatibili con l’ordinamento costituzionale e con le strategie delle politiche europee di sviluppo. Questo errore non deve ripetersi per non reiterare i ritardi nelle misure di sostegno già rilevati nel nostro Paese, ma sopratutto per conferire efficienza allo sforzo finanziario varato a livello europeo”.

“Dopo la pubblicazione delle scarne linee guida – ha concluso Armao – si attendono ancora le matrici per definire gli investimenti da pare del Governo centrale che sembra, finora, voler procedere senza uno strutturale coinvolgimento delle Regioni”.

(Note asseverate da un comunicato ufficiale)

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Chi è Gaetano Armao in ambto UE

Nel Luglio 2020 il Comitato europeo delle Regioni (CdR), riunito a Bruxelles, ha riconfermato per il nuovo mandato (2020-2025) il Gruppo interregionale per l’Insularità, confermando anche come suo Presidente Gaetano Armao, docente presso la Unipa.

In particolare, oltre a ricoprire svariate cariche a livello nazionale, Armao – autore di uno straordinario numero di pubblicazioni di scienze economiche e finanziarie, di diritto pubblico ed anche di diritto commerciale – è Docente di diritto amministrativo del Master di I livello in “Diritto del lavoro e relazioni industriali nelle Pubbliche Amministrazioni” dell’Universita´ di Palermo e di diritto dei servizi pubblici del Master di I livello in “Management per gli enti locali” dell’Universita´ di Palermo e componente del Comitato scientifico…

(Pagina a cura di Germano Scargiali)

Nota

Quanto al Ponte sullo stretto di Messina, ‘tutti i siciliani’ – almeno loro diretti interessati – dovrebbero capire, in contrasto conune adagio di ‘un certo politically correct’, che il Ponte sbloccherebbe l’isolamento dell’Isola, la sua margnalità geografica, la storica insularità che pesa sull’economia regionale nonostante le miglia da percorrrere per mare siano ridottissime (un minimo di circa 3 km – meno di 2 MM – tra Torre Cavallo in Calabria e Capo Peloro in Sicilia). Lunghi i tempi di caricamento dei traghetti, immpossibile caricare gli elettrotreni dell’alta velocità, ingorghi agli imbarchi, inquinamento dei Tir attraverso gli abitati di Messina, Reggio e Villa). Il Ponte farebbe dei porti siciliani – soprattutto Augusa, idela per le enormi dimensioni. il fondale medio di 16 mt e la posizione nel ‘middle sea’ – la porta d’Europa per il rilevante passaggio del trasporto intermodale attraverso il Mediterraneo meridionale. La cui crescita è esponenziale dopo il raddoppio di Suez, l’impraticabilità di Panama da parte dell’odierno ‘gigantismo navale‘ (porta containers) e l’incremnentio dei traffici con l’Est del mondo. Non è un caso che il Ponte faccia perta del Coridoio indicato coma Numere Uno del programma UE denominato TEN.T (Trns Europe Network Transport): Pechino – Palermo. Tale corridoio fa inoltre parte di un mega asse stradale concepito dal Nord Europa fin
o a Cape Town, al quale in Africa si sta lavorando da alcuni anni – partendoda Sud – e di cui sono parte la Messina – Palermo e la Palermo – Mazara del Vallo. L’asse prosegue con la Tunisi – Cairo (che Berlusconi voleva ‘offrire al mondo’, il che avrebbe ‘rifatto’ dell’Italia una grande potenza mondiale) e poi con la Cairo – Cape Town. E’ evidente come si tratti di una ‘grande operazione’, sia dal punto di  ista economico ch com ‘opera di pace eamicizia fra tutti i popoli dell’Europa e dell’Africa. Da questo punto di vista può definirsi “un’opera di pace senza precedenti“. Essa è predisposta sia per il traffico, sia ferroviario, sia per quello in ‘gommato‘.