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Dir. Resp.
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Edizione del 30/12/2020
Estratto da pag. 1
[svg]Per la ripresa dei viaggi ma anche per tornare in palestra, alla spa o apartecipare a convegni, le Regioni invocano un patentino vaccinale aicittadini. L’ipotesi di accedere ad una serie di servizi dietro lapresentazione del certificato di avvenuta somministrazione – e quindi lo statodi immunità – si fa largo tra alcuni presidenti delle Commissioni in seno allaConferenza delle Regioni. E anche il coordinatore del Comitatotecnico-scientifico, Agostino Miozzo, alla luce della richiesta delle Regioni,presuppone una discussione del Parlamento sul tema.A favorire l’esibizione del certificato potrebbe essere una app annunciata neigiorni scorsi nell’ambito del Piano vaccini. La stessa che consentirebbe – peresempio – di prenotare la somministrazione, fissare l’appuntamento e mettersiin lista per il giorno e il luogo in cui si avrà la dose e il successivorichiamo. Anche se il download sarà facoltativo, potrebbe essere utile come‘lasciapassare elettronico’ da esibire agli operatori una volta immunizzati.Ma aldilà delle idee e dei progetti, il settore del turismo – tra quelli piùcolpiti dalla crisi – invoca compatto subito dei provvedimenti in questo senso.La richiesta è raccolta dal presidente della Commissione Turismo e Industriaalberghiera della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario. “Esibendo uncertificato almeno le persone vaccinate potrebbero ridare ossigeno a questeattività – dice – sarebbe un’opportunità e una soluzione almeno per farripartire il comparto al più presto. Ne parlerò alla prossima Conferenza delleRegioni e lancerò una proposta condivisibile da inviare alla Conferenza allaprossima riunione della Commissione. Mi auguro che potrà essere applicabile”.E Francesco Gatti, presidente di Assohotel, l’associazione di categoria cheriunisce circa 300 albergatori su Roma, auspica “la riapertura di alcuneattività ancora sospese, come le spa e i convegni, garantendo l’accesso almenoa chi è vaccinato. Oltre ad essere una precauzione per i clienti – aggiunge –per noi sarebbe utilissimo perché questo serve a tenere occupata in albergoqualche camera in più. Esibire il certificato per entrare negli hotel, sarebbeinvece complicato, perché nel settore la clientela è varia e internazionale”.Per il responsabile del settore Turismo di Confcommercio, Alberto Corti,“bisognerebbe seguire l’esempio di quelle compagnie aeree extra Ue che hannoprevisto l’obbligo del vaccino per prenotare un viaggio. In Europa sarebberonecessarie iniziative di coordinamento tra Stati dell’Unione”.