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Dir. Resp.
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Edizione del 29/12/2020
Estratto da pag. 1
MILANO – “A più di un mese dall’approvazione delle linee guida per l’apertura degli impianti sci in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome prendiamo atto della pubblicazione delle osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico tra le quali si richiede una differenziazione delle regole della capienza tra zone gialle e arancioni. Ora, grazie a questi suggerimenti di modifica del Cts – non di certo una bocciatura come molti quotidiani hanno voluto far intendere – si potrà arrivare all’approvazione definitiva del documento”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Martina Cambiaghi, assessore allo Sport di Regione Lombardia, Sergio Bini, assessore al Turismo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto; Fabrizio Ricca, assessore allo Sport della Regione Piemonte; Luigi Giovanni Bertschy, vicepresidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta; Daniel Alfreider, vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano e Roberto Failoni, assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento.
“Come Regioni e Province autonome – hanno aggiunto – siamo già al lavoro per portare in approvazione al più presto il protocollo rivisto, auspicando, almeno questa volta, un velocissimo responso da parte del Cts. A quel punto si saprà come procedere per l’apertura impianti sci ma non è sufficiente, serve anche una data di apertura”.
“La situazione sta diventando sempre più grottesca e l’incertezza regna sovrana – hanno rimarcato gli esponenti regionali -. Più tempo passa, più la data di apertura del 7 gennaio scritta nel Dpcm si trasforma in una colossale presa in giro”.
“La montagna ha bisogno di tempi adeguati per potersi organizzare – hanno ricordato gli assessori regionali – . Non si può continuare a illudere imprese e lavoratori quando lo stesso Cts e diversi esponenti politici hanno già ribadito più volte la volontà di non aprire gli impianti il 7 gennaio. Chiediamo con forza al Governo Conte una data di apertura certa”.
“Al Governo manca assolutamente ogni interesse verso la montagna, e questo vale anche per chi ne ha la competenza – hanno ribadito gli assessori regionali -. Il Ministro al turismo Dario Franceschini dia un segnale di attenzione nei confronti del turismo invernale. L’economia di molte valli è in ginocchio”.
“Dal 6 dicembre al 10 gennaio – hanno sottolineato – il turismo invernale e il suo indotto avrebbero fatto registrare numeri straordinari. Come si può pensare di ignorare un settore trainante dell’economia delle Alpi?”
“Allo Stato abbiamo chiesto ristori per tutte le imprese colpite dalle limitazioni – hanno detto gli assessori regionali -, adeguati e calcolati in percentuale sul fatturato dello stesso periodo dell’anno scorso: di certo non ancora su aprile. Anche qui nessuna risposta”.
“In questo momento drammatico – hanno concluso gli assessori – il mondo della montagna, con i suoi lavoratori e le sue imprese, chiedono attenzione e certezze”.