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Edizione del 24/12/2020
Estratto da pag. 1
Come le Regioni europee vogliono mettere il becco nel Recovery Plan
Che cosa chiedono le Regioni (tra cui il Lazio presieduto da Zingaretti) sulRecovery Plan. Il punto di Enrico MartialNella confusione nazionale della preparazione del nostro Piano di Resilienza eRipresa, si aggiunge la presa di posizione delle Regioni europee, con unalettera che è stata sottoscritta anche da tre Presidenti italiani che per leloro funzioni ne rafforzano il valore politico: si tratta infatti di NicolaZingaretti, che oltre a guidare la Regione Lazio, come segretario del PD è ungrande azionista del governo nazionale, di Stefano Bonaccini, Presidentedell’Emilia Romagna che guida anche la  Conferenza delle Regioni italiane e lerappresenta, di Arno Kompatscher, che dalla Provincia autonoma di Bolzanocontribuisce con la sua firma alla voce delle regioni e province a Statutospeciale. Della lettera bisogna prendere buona nota, perché da metà dicembre èiniziata a circolare con relativa importanza, come una specie di punto dipartenza della pressione regionale in Europa per il 2021, in cui i RecoveryPlan nazionali vedranno la luce. Tra le altre 24 regioni firmatarie diversesono di peso, tra cui le Fiandre e la Vallonia belghe, il Baden-Württemberg, laBaviera, il Land dell’Hessen, la regione polacca di Wielkopolska, tre regionispagnole tra cui i Paesi Baschi e la Catalogna.La Joint letter of European Regions regarding the European Recovery Plan èstata indirizzata ai presidenti della Commissione (Ursula von der Leyen), delConsiglio (Charles Michel), del Parlamento europeo (David Sassoli), dellepresidenze di turno dell’Unione, Angela Merkel perla Germania, Antonio Costaper il Portogallo e Janez Janša per la Slovenia, insieme ad altri cinquecommissari europei, ai quattordici vicepresidenti del Parlamento europeo, aitre presidenti delle commissioni parlamentari interessate, e al presidente delComitato delle regioni, il greco Apostolos Tzitzikostas.La lettera chiede il riconoscimento e afferma la centralità del livelloregionale nella realizzazione del Recovery Plan europeo – che vale 750 miliardidi euro – considerata la stessa diversità dell’Unione, sia territoriale, siaistituzionale (per l’articolazione interna delle competenze) sia per ledifferenti situazioni socio-economiche e per i settori di competitività.D’altra parte, sottolinea la lettera, le regioni europee hanno acquisitoesperienza e capacità nelle azioni di sviluppo (per esempio, va detto che laPolonia ne è un caso di successo), hanno affrontato direttamente la crisisanitaria con misure proprie, anche di ripresa economica. L’approccio “unico”per il Recovery Plan, cioè statalista e verticale, sarà quindi da evitare.Già a settembre, in Italia, il Governo aveva chiesto alle Regioni deicontributi per la preparazione del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma inmodo generale, per “progetti” e non per strategie, e che fossero “pronti” (nellinguaggio tecnico si parla di “progetti sponda”), con una priorità quindi perla capacità di spesa, e non per  il raggiungimento di obiettivi condivisi.Dunque mancavano le quantificazioni assegnate per le priorità europee (GreenDeal e transizione digitale), con uno schema comune ancora fragile e pocointeriorizzato, e cioè le Linee guida. Lo stesso lavoro del Comitatointerministeriale per gli affari europei (CIAE) è restato troppo chiuso nellestanze ministeriali, con un effetto di isolamento del processo di elaborazione.In questo modo a Roma sono arrivati progetti che si possono definire quantomenovariegati – alcuni già in linea con il recovery europeo, sull’Agenda digitale ol’idrogeno, ma altri costruiti come per un elenco della spesa, fino al lettod’ospedale da sostituire, e comunque con il rischio di spendere ilfunzionamento e non per l’investimento. La risposta del governo è stata finoradi nuova centralizzazione, con la proposta di task force del Presidente delConsiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e un meccanismo di gestione sul modelloInvitalia, del tutto verticale. • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per riceve
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