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Edizione del 21/12/2020
Estratto da pag. 1
TV â€" “Report” su Rai 3 â€" Autunno 2020 â€" (10) “I segreti dell’OMS”
Questa sera alle ore 21.20 su Rai 3 si ferma l’edizione autunnale 2020 di “Report”, il programma di inchieste ed approfondimenti condotto da Sigfrido Ranucci. A seguire il sommario della puntata di oggi.

I SEGRETI DELL’OMS di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini collaborazione di Norma Ferrara Esclusiva di Report: una mail prova che Tedros, il direttore generale dell’Oms, sapeva già dal 28 maggio della censura dello studio sulla gestione italiana della pandemia. Ma l’Oms, con la scusa della confidenzialità, ha rifiutato di rispondere sulle violazioni del proprio codice per la ricerca responsabile che sanziona la falsificazione dei dati e i conflitti di interesse. Una eccezionale intervista a uno degli autori del dossier ricostruirà cosa è accaduto davvero dentro l’Organizzazione mondiale della sanità e come il tentativo di censurare la verità si è trasformato in una catastrofe reputazionale per l’indipendenza dell’ente. Infine Report svelerà una delle ragioni chiave per cui agli autori del dossier è stato chiesto di non presentarsi alla Procura di Bergamo.

TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE di Danilo Procaccianti collaborazione di Edoardo Garibaldi e Roberto Persia Il presidente De Luca ha condotto la sua campagna elettorale puntando tutto sui suoi presunti successi nella gestione della prima ondata della pandemia. Presunti, sì, perché l’indagine siero-epidemiologica condotta dall’Istat ha dimostrato che tutto il centro sud è stato graziato dal virus per via dei provvedimenti di lockdown. Poi è arrivata la seconda ondata e gli ospedali campani si sono trovati completamente impreparati. Addirittura il San Giovanni Bosco, un ospedale di Napoli che doveva essere completamente dedicato a Covid-19, è stato chiuso per lavori fino al 5 novembre.

LA SORVEGLIANZA di Luca Chianca collaborazione di Alessia Marzi I banchi monoposto per mettere in sicurezza le scuole sono costati ben due miliardi di euro. Però, passati solo due mesi dall’inizio delle lezioni, tutti gli istituti superiori sono stati chiusi. Cosa è mancato per evitare che i ragazzi tornassero alla didattica a distanza? E soprattutto cosa è mancato per evitare questa seconda ondata? Dalla Calabria al Lazio, al Veneto, passando per L’Aquila, definita la Bergamo d’Abruzzo dal presidente della Regione, Report cerca di capire chi doveva realizzare un vero e proprio piano di sorveglianza per monitorare, tracciare e isolare i nuovi contagi ed evitare che anche in autunno morissero altre 25 mila persone, quasi la metà dei decessi da inizio pandemia.

LA SENTINELLA di Giulia Presutti collaborazione di Marzia Amico Non c’è voluto molto, da quando è iniziata la pandemia, perché gli scienziati scoprissero che chi è affetto da Covid-19 rilascia particelle di virus anche nelle feci. In Olanda l’istituto di ricerca Kwr ha lanciato un progetto pilota: da marzo scorso monitora le acque reflue di Amsterdam e Rotterdam per scovare la presenza di virus nella comunità. Tutto per potenziare le attività di tracciamento e di screening della popolazione. Seguendo l’Istituto Kwr, il governo olandese ha avviato un monitoraggio a tappeto dei 300 impianti di depurazione del paese. In Italia l’Istituto Superiore di Sanità sta provando a fare qualcosa di simile: a giugno 2020 ha trovato tracce di Sars-Cov-2 in campioni prelevati a Milano e Torino addirittura a dicembre 2019. Quindi ha lanciato una call volontaria per tutti gli istituti di ricerca che vogliono collaborare allo studio delle acque reflue. Il progetto si chiama Sari, ma a che punto è? E l’Italia sta sfruttando appieno la potenzialità di uno strumento come le acque reflue, specchio di quello che succede nella società?

SICILIA SICURA di Lucina Paternesi collaborazione di Alessia Marzi Anche la Sicilia, questa estate, si è fatta la propria app. Grazie all’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, chiamato dal presidente Nello Musumeci per la riapertura della stagione estiva, è nato il protocollo Sicilia Sicura: tra le altre cose, prevedeva un’app obbligatoria per chiunque volesse and
are nell’isola a trascorrere le vacanze. Ma chi l’ha realizzata e dove vengono raccolti i dati dei turisti e degli utenti? Non solo un’app per turisti, in Sicilia da maggio scorso è attivo il progetto Telecovid19. Tramite un’app e device collegati, consente di seguire a distanza gli utenti affetti da Covid che non necessitano di ricovero in ospedale. Per il progetto, presentato dall’Irccs di Messina e approvato dall’assessorato alla Salute neanche 24 ore dopo, la Regione ha stanziato 800 mila euro, ma l’affidamento è avvenuto in modo diretto, senza alcun tipo di bando.

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