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Edizione del 20/12/2020
Estratto da pag. 1
Sulla stretta di Natale è muro contro muro tra maggioranza e centrodestra " Audiopress " Agenzia di Stampa a rilevanza nazionale
AGI – E’ muro contro muro tra maggioranza e opposizione sulla nuova ‘stretta’ di Natale. Le nuove norme anti Covid che coloreranno di rosso tutta l’Italia nei giorni festivi e prefestivi incassano la sonora bocciatura del centrodestra, che parla di “confusione” e “ritardi” e, soprattutto, lamenta l’esiguità dei ristori per bar e ristoranti che dovranno restare chiusi per tutto il periodo di vacanza, fino al 6 gennaio.

A fare scudo sul governo e sulle scelte contenute nel decreto Natale, in vigore da oggi, è invece la maggioranza. Non ha alcun dubbio sulla giustezza delle scelte fatte il segretario dem Nicola Zingaretti: “Il Governo ha varato nuove misure di contenimento, molto severe, per contenere la pandemia. Accanto a questo ha definito e programmato nuovi sostegni per le attività economiche colpite”.

Non solo, il leader dem rivendica la ‘paternità’ della linea dura, “la nostra delegazione ha sollecitato e spinto in questa direzione. Ce ne assumiamo tutta la responsabilità”, scandisce Zingaretti, “abbiamo evitato gli errori di sottovalutazione commessi questa estate e messo a tacere le folli teorie negazioniste che hanno avuto un’influenza negativa sui comportamenti di molti”.

Convinto della necessità di imprimere una nuova stretta anche Leu. “Le misure restrittive decise dal Governo sono in linea con quelle assunte dai principali paesi europei. Se la destra sovranista italiana alzasse lo sguardo dai social scoprirebbe questa semplice realtà“, osserva il capogruppo alla Camera, Federico Fornaro, secondo il quale “la salute prima di tutto dovrebbe essere una scelta comune e invece si assiste quotidianamente al desolante spettacolo di un destra interessata solo a speculare elettoralmente, per di più in aperto contrasto con i loro presidenti delle Regioni, tra i primi a chiedere misure più rigorose a tutela degli italiani”.

Italia viva, con Ettore Rosato, torna a spingere sul ricorso al Fondo salva Stati: “Serve investire di più sulla sanità. Lo diciamo ancor di più oggi a tutti quelli che per motivi meramente ideologici, senza uno straccio di motivazione tecnica, continuano a dire di no al Mes”. D’accordo sulle nuove norme anche il governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che però osserva: “Si poteva decidere un pò prima ma credo che la maggior parte delle scelte sia condivisibile”.  

Di segno diametralmente opposto i commenti del centrodestra. “Invece di scusarsi come qualsiasi persona seria avrebbe fatto, il presidente del Consiglio Conte – nel chiudere l’Italia per il periodo natalizio – dice con sfrontatezza che è stato fatto tutto in tempo e con coscienza. Poi annuncia i ristori, e va ancora peggio. Per ora ci sono solo i soldi per bar e ristoranti (tutti gli altri sapranno qualcosa a gennaio), peraltro totalmente insufficienti”, scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che chiosa: “E’ tutto surreale”.

Non è da meno Forza Italia: “La misura è colma, il tempo per continuare a prendere in giro gli italiani finito”, tuona l’azzurro Giorgio Mulè. Per di più, aggiunge la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, “il decreto sui ristori di Natale non compensa affatto i danni del lockdown, perchè i 645 milioni previsti sono del tutto insufficienti”.

Per la Lega “il decreto natalizio del governo, appena sfornato, è l’ennesimo pacco bomba. Finte aperture e vere prigioni”, commenta l’europarlamentare Simona Baldassarre. Per Nicola Molteni il “vero regalo di Natale” della sinistra è quello “a scafisti e criminalità organizzata” grazie al via libera al decreto “clandestini”, approvato ieri in via definitiva dal Senato, che smantella i decreti sicurezza di Salvini.

Critico anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: “Credo che in un momento come questo, estremamente difficile per i cittadini e per le imprese, l’unica cosa che non serve è la confusione. E io ho paura che in questo decreto ci sia abbastanza confusione“.