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Edizione del 18/12/2020
Estratto da pag. 1
Dpcm Natale: oggi Conte decide. "Solo due ipotesi", Bonaccini svela dilemma - Cronaca
Il presidente dell''Emilia Romagna fa il punto sulle ultime notizie: “Capisco Zaia”. Sugli spostamenti tra comuni: “Si valutano piccole deroghe”
Bologna, 18 dicembre 2020 – Nelle ore in cui il premier Giuseppe Conte e il Governo lavorano al Dpcm Natale, Stefano Bonaccini fa il punto della situazione davanti alle telecamere di Mattino 5, su Canale 5: “Sono due le ipotesi in campo, una zona rossa che prosegua dalla vigilia di Natale all'Epifania, oppure alternata con qualche allentamento”. “Io – aggiunge - privilegerei questa seconda ipotesi” anche se “non non è una scelta facile”.

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Ci tiene però a ribadire un aspetto sui cui batte da giorni: “L'importante è avere tutti la consapevolezza che ci sia un grande rigore per evitare terza ondata”. “Che la terza ondata della pandemia possa arrivare”, lo dicono un pò tutti gli scienziati – argomenta -, ma il punto è come arriva. Se sarà lieve la si gestirà in maniera differente che se arriverà alta”.

Spostamenti a Natale e Capodanno: "Si valutano piccole deroghe"

Sul tema degli spostamenti per i giorni di festa “si sta valutando, e l'avevamo chiesto, qualche piccola deroga per non lasciare da solo nessuno nella giornata magari di Natale, trattando le metropoli diversamente dai piccoli comuni”, dice Bonaccini in merito al confronto in atto tra Regioni e Governo sul prossimo Dpcm. Rispetto al numero di congiunti che potranno spostarsi, Bonaccini commenta che “non sono decisioni semplici da prendere, quando si immagina qualche deroga. Noi non abbiamo mai detto uno o due” persone “perché non credo sia compito nostro aprire un dibattito su questo”.

Sull'ordinanza della Regione Veneto: "Capisco Zaia"

Poi affronta un altro dei temi caldi, l'ordinanza varata ieri dalla Regione Veneto, che da domani limita gli spostamenti tra i comuni. "Il mio collega Zaia ha preso misure più restrittive in ragione del fatto, e lo capisco, che il Veneto in questo momento è la regione che ha i numeri più alti dal punto di vista del rapporto con la popolazione", dichiara Bonaccini.

"Ristori celeri"

“Abbiamo chiesto tutti quanti con forza e ognuno si sta organizzando anche nel proprio territorio per metterci del suo, ristori più celeri possibili. Si possono chiedere sacrifici, c'è chi ne ha già fatti tanti, ma bisogna che le risorse promesse arrivino”, prosegue il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini a Mattino 5, parlando delle richieste fatte al Governo.

“Lo Stato - aggiunge - deve ristorare coloro che sono costretti a chiusure e restrizioni. Avviene in tutti i Paesi. Ci sono Paesi che sono stati in grado di dare le risorse molto velocemente, in Italia non sempre è accaduto. Quello che chiediamo è rigore nel garantire che coloro che chiudono o devono ridurre un'attività vengano aiutati velocemente”.

"Scuola, riaprire le superiori il 7 gennaio"

Stefano Bonaccini torna a 'spingere' per la riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio. "Sono tra coloro che pensano che i nostri ragazzi hanno già fatto troppa didattica a distanza. Quindi bisogna essere organizzati bene", sottolinea Bonaccini, oggi ospite di Mattino 5. Bonaccini ne parla a proposito dell'allargamento progressivo della cittadinanza da vaccinare contro il Covid. Su quel fronte "stiamo lavorando bene col Governo e il commissario Arcuri - sottolinea Bonaccini - la prima tranche parte ai primi di gennaio, tutti gli operatori sanitari e tutti gli ospiti delle residenze per anziani riceveranno il vaccino. In Emilia-Romagna avremo circa 200.000 dosi per riuscire a fare questo lavoro". La seconda tranche, prosegue Bonaccini, "dovrebbe partire a marzo e si comincerebbe dagli ultra sessantenni comprese anche le categorie più esposte, dalle forze dell'ordine al personale socio-sanitario e coloro che trasportano".

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