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Dir. Resp.
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Edizione del 18/12/2020
Estratto da pag. 1
- Covid e Natale: alle 14 vertice Boccia-Regioni, Province e Comuni
Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha convocato alle 14 unariunione con Regioni, Province e Comuni per discutere delle nuove misurerestrittive in vista di Natale e Capodanno. Al vertice, in cui si parlerà anchedel piano vaccini, parteciperà il ministro della Salute Speranza.Sono attese per oggi le nuove misure anti Covid per il periodo delle festivitànatalizie. Il Veneto assediato dai contagi vara subito una stretta: da sabatoprossimo, 19 dicembre, e fino al 6 gennaio vietato uscire dal Comune diresidenza dopo le ore 14. Una decisione che  anticipa le restrizioni in arrivosu tutto il territorio nazionale, che hanno diviso i ministri e le forze dimaggioranza. “Sono due le ipotesi in campo. Una zona rossa che prosegua dalla vigilia di Natale all’Epifania, oppure alternata con qualche allentamento. Io privilegerei questa seconda ipotesi” anche se “non non è una scelta facile”, ha detto questa mattina il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini anche presidente della conferenza delle Regioni.I dubbi dovrebbero essere sciolti oggi, in un vertice slittato ancora una voltaieri a causa della verifica di governo. Poi il testo sarà presentato alleregioni e ai comuni, quindi discusso in un consiglio dei ministri in agenda perle 18, infine presentato agli italiani con una conferenza stampa serale. Intanto ieri il Presidente Marsilio analizzando i dati abruzzesi ha parlato dicome “tutti i principali indicatori l’Abruzzo registrino il rientro dalle zonedi allarme”. Nel dettaglio Marsilio ha spiegato: “Con i dati diffusi oggi siregistra un ulteriore calo dei posti letto occupati negli ospedali. Il tasso dioccupazione nella terapia intensiva è del 25,9%, quello dell’area medica del39,1% mentre l’Rt è stabilmente intorno allo 0,8“.Marsilio si è soffermato in particolare sul tasso di occupazione dei postiletto, perché con l’aggiornamento di ieri l’Abruzzo è tornato al di sotto dellesoglie di allarme, pari al 30% per le terapie intensive e al 40% per l’area noncritica. Il presidente della Regione Abruzzo aveva detto che avendo “anticipatola cura, abbiamo anticipato anche il ritorno alla normalità e siamo giàpraticamente in zona gialla, siamo in pieno scenario uno”, auspicando che ilGoverno non voglia “insistere con una classificazione interamente basatasull’interpretazione di una norma”.