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Edizione del 14/12/2020
Estratto da pag. 1
Conte: Parlamento decida deroghe su spostamenti in comuni limitrofi a Natale e Capodanno
Conte: Parlamento decida deroghe su spostamenti in comuni limitrofi a Natale e Capodanno

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14 Dicembre 2020

“C’è grande sensibilità parlamentare”. Conte chiede al Parlamento di essere corresponsabile nelle decisioni di introdurre eventuali deroghe ai divieti di spostamento durante le feste natalizie: il Parlamento, che è “sovrano”, potrà introdurre delle “eccezioni” ai divieti di spostamento tra i comuni previsti dal Governo, ma con “grande cautela” e “attenzione”, perché non deve saltare “l’impianto complessivo” delle misure pensate nel loro insieme per prevenire una “terza ondata” di contagio.

“Non dobbiamo creare occasioni di convivialità” – ribadisce Conte – tra persone che “abitualmente non convivono” durante le feste natalizie: “se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per “i comuni più piccoli, che possa consentire una circolazione in un raggio chilometrico contenuto….si è aperta una riflessione anche intorno al Governo”.

“Chi vive in una grande città – rileva Conte – e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà”.

“Condivido la gran parte delle misure che il Governo ha adottato”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, e ribadisce la richiesta che nei giorni di Natale e Capodanno ci si possa spostare tra comuni limitrofi: “A Roma, Milano o Bologna ci si può spostare di decine di chilometri per pranzare magari col papa’ o il nonno solo. Ma abbiamo casi, essendo l’Italia un paese di piccoli o piccolissimi Comuni, in cui non si possono fare 500 metri perche’ c’e’ il confine. Non dico che bisogna dare il via libera a tutti, sarei un irresponsabile, ma in alcuni casi di ricongiungimento famigliare, per non lasciare solo una persona anziana o bisognosa, mi pare che il buon senso potrebbe spingere a quello che mi pare il presidente del Consiglio stia valutando”.

Per Bonaccini resta il tema della “terza ondata” e non bastano i divieti a fermarla: “Noi dobbiamo chiedere alle persone comportamenti responsabili. Tocca anche ad ognuno di noi, al di là dei provvedimenti o delle scelte delle istituzioni, non bisogna scherzarci perchè avete visto cosa significa”.

Last modified: 14 Dicembre 2020

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“C’è grande sensibilità parlamentare”. Conte chiede al Parlamento di essere corresponsabile nelle decisioni di introdurre eventuali deroghe ai divieti di spostamento durante le feste natalizie: il Parlamento, che è “sovrano”, potrà introdurre delle “eccezioni” ai divieti di spostamento tra i comuni previsti dal Governo, ma con “grande cautela” e “attenzione”, perché non deve saltare “l’impianto complessivo” delle misure pensate nel loro insieme per prevenire una “terza ondata” di contagio.

“Non dobbiamo creare occasioni di convivialità” – ribadisce Conte – tra persone che “abitualmente non convivono” durante le feste natalizie: “se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per “i comuni più piccoli, che possa consentire una circolazione in un raggio chilometrico contenuto….si è aperta una riflessione anche intorno al Governo”.

“Chi vive in una grande città – rileva Conte – e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà”.

“Condivido la gran parte delle misure che il Governo ha adottato”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, e ribadisce la richiesta che nei giorni di Natale e Capodanno ci si possa spostare tra comuni limitrofi: “A Roma, Milano o Bologna ci si può spostare di decine di chilometri per pranzare magari col papa’ o il nonno solo. Ma abbiamo casi, essendo l’Italia un paese di piccoli o piccolissimi Comuni, in cui non s
i possono fare 500 metri perche’ c’e’ il confine. Non dico che bisogna dare il via libera a tutti, sarei un irresponsabile, ma in alcuni casi di ricongiungimento famigliare, per non lasciare solo una persona anziana o bisognosa, mi pare che il buon senso potrebbe spingere a quello che mi pare il presidente del Consiglio stia valutando”.

Per Bonaccini resta il tema della “terza ondata” e non bastano i divieti a fermarla: “Noi dobbiamo chiedere alle persone comportamenti responsabili. Tocca anche ad ognuno di noi, al di là dei provvedimenti o delle scelte delle istituzioni, non bisogna scherzarci perchè avete visto cosa significa”.