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Edizione del 10/12/2020
Estratto da pag. 1
Infrastrutture: De Micheli, dal Recovery niente risorse aggiuntive
Cristina Petrachi | Approfondimenti | 10 Dicembre 2020Recovery plan e infrastruttureNel primo triennio i fondi del Recovery Plan perle infrastrutture saranno sostitutivi e non aggiuntivi rispetto a quellinazionali già esistenti. A dirlo la ministra De Micheli nel corso di unaconferenza sulle opere pubbliche.> Recovery Plan Italia: dalle infrastrutture alla sanita', cosa prevede ilpiano per la ripresaIn attesa di avere il testo definitivo del Recovery plan italiano, il quadrosugli interventi infrastrutturali che saranno pagati con i soldi di Bruxellessi fa ormai di ora in ora sempre più chiaro.Le ultime due informazioni di peso sono state fornite mercoledì dalla stessaministra De Micheli, nel corso della conferenza sulle opere pubbliche promossada Confindustria, Ance, Luiss e Conferenza delle Regioni.Intervenendo all’evento, infatti, la ministra ha confermato un'informazione checircolava ormai da qualche giorno: la presenza nel Piano delle grandi operestrategiche già in corso di realizzazione come l’alta velocità Napoli-Bari, maanche il Terzo valico, la Brescia-Padova, Catania-Messina-Palermo, e viadicendo.Ma non solo. Di grande rilevanza è anche l’altro dato comunicato dalla titolaredel MIT e che chiarisce il quadro sulle risorse. De Micheli ha infatti spiegatoche “i fondi del Recovery Plan saranno sostitutivi e non aggiuntivi nel primotriennio perché serviranno a sostituire debito già esistente con un debito cheha un costo più basso. I fondi saranno aggiuntivi, invece, nella fasepluriennale”.Un’informazione di grande peso perché non solo dà il polso di quanto dovrebbeessere investito in infrastrutture nei prossimi anni, ma fornisce ancheindicazioni sul riparto delle risorse del Piano nazionale di ripresa eresilienza tra i vari interventi. Parlando di debito, infatti, sembrerebbe chealle infrastrutture andrà la parte di Recovery composta da prestiti, e non lesovvenzioni a fondo perduto.> Superbonus, idrogeno, mobilità sostenibile: cosa c’è di green nel RecoveryPlanRecovery Plan, la proposta del MIT su infrastrutture, logistica e patrimonioedilizio pubblicoIn attesa della versione definitiva del Piano italiano di ripresa e resilienza,vale la pena ricordare la proposta presentata a fine settembre dal MIT alComitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), improntata - per cosìdire - alla concretezza e alla fattibilità degli interventi, in relazione alletempistiche serrate del Recovery.A spiegare l’impostazione era stata sempre De Micheli durante un'audizione allaCamera, dove aveva confermato che il “corpaccione” delle opere che verrannofinanziate dal Recovery Plan, sarebbe stato quello del Piano Italia Veloce,“essendoci come priorità assoluta la maturità progettuale” dell’opera. Un datoche, anche alla luce dell’inserimento delle grandi opere nel Piano, conferma lalinea scelta dal Ministero per assicurare la spesa del Recovery in tempi certi.Entrando nel vivo della proposta, gli interventi individuati a fine settembredal MIT si dipanano su nove aree strategiche.Le opere ferroviarie per la mobilità dei cittadini e la connessione veloce delpaeseParte dei fondi saranno stanziati anzitutto sul sistema ferroviario, strumentoindispensabile per la competitività sostenibile del Paese. L'obiettivo infattiè quello di avere, al termine del programma, l’80% della popolazione a meno di1 ora da una stazione alta velocità.La riduzione del gap infrastrutturale e strumentale nelle mobilità localiUn’attenzione particolare sarà data, inoltre, ai sistemi di mobilità locali,rinnovando il parco autobus, la flotta dei treni adibiti al TPL e la flotta dinavigazione di continuità territoriale con modelli più sostenibili sotto ilprofilo ambientale. In questo caso, quindi, gli investimenti si concentrerannosia sulle infrastrutture sia sugli impianti fissi e il TPL.Ma a livello locale il MIT punta anche a sviluppare la mobilità ciclistica equella alternativa.I green ports e la logistica sostenibileStessa logica (investimenti green e digitali) anche per i porti, dove si puntaanche alla realizzazione del Piano nazionale cold ironing e
alla riconversionedella flotta navale nazionale in chiave ambientale. Il Ministero intendeinoltre procedere con la sostituzione delle modalità dei mezzi su gomma adibitiall'autotrasporto con modalità sostenibili, così come con il rinnovo deilocomotori e dei carri merci.La resilienza delle strade di regioni ed enti locali per la coesione e ilcollegamento con le aree interneIn questo caso il focus sarà il completamento degli interventi stradali dicompetenza degli enti locali, aumentando l’efficienza e la sicurezza della rete(con particolare riguardo a ponti e viadotti) e procedendo anche con laconversione delle infrastrutture esistenti in smart road.Il Piano nazionale per la qualità dell’abitareOltre che per le infrastrutture, però, il MIT spera di usare il Recovery plananche per finanziare ulteriormente il Piano nazionale per la qualitàdell’abitare su cui è partito il primo bando da oltre 853 milioni di euro. Larigenerazione delle città perseguita dal Piano, infatti, intercetta le finalitàdel Recovery e pertanto agli 853 milioni già stanziati dalla Legge di bilancio2020 potrebbero aggiungersi ulteriori fondi del Recovery.La modernizzazione dei collegamenti stradali statali immediatamentecantierabiliAnche in questo caso il focus sarà l’aumento della sicurezza e dell’efficienzadelle connessioni, intercettando una mission del Recovery plan. I fondi diBruxelles, infatti, non possono essere usati per l’ordinaria amministrazione madevono essere impiegati, invece, per aspetti innovativi che intercettanol’obiettivo UE della transizione green e digital, in cui la sicurezza ha unruolo rilevante.Il Piano nazionale degli interventi del settore idricoOltre ai progetti di cui il MIT si occuperà da solo, ce ne sono alcuni chesaranno invece portati avanti assieme ad altri Ministeri. Il più importante èprobabilmente il Piano nazionale degli interventi del settore idrico che il MITsi candida a coordinare.Su questo fronte gli interventi riguarderanno il potenziamento e ilcompletamento delle grandi infrastrutture idriche primarie (invasi, dighe,opere di derivazione, adduttori e grandi schemi idrici) e degli acquedotti. Masi interverrà anche per ridurre la dispersione idrica e la discontinuità dellafornitura, migliorare la qualità dell'acqua destinata al consumo umano,ampliare la capacità degli invasi e razionalizzare l’uso dell’acqua nei varisettori produttivi.> Recovery Plan: Bellanova, 17 miliardi agli investimenti per l'agricolturaL’innovazione digitale nei trasportiInoltre, vista l'importanza della transizione green e digital che i RecoveryPlan dovranno perseguire, sul fronte infrastrutture e trasporti il MIT intendefinanziare alcuni progetti sperimentali come il Brenner digital green corridore il TPL 4.0 che creerà un living lab sperimentale a Milano per le tecnologieinnovative per il TPL.L'efficientamento energetico degli immobili pubblici di edilizia residenzialeInfine, con i fondi del Recovery plan, il MIT punta a riqualificare ilpatrimonio immobiliare di Regioni e enti territoriali con popolazione maggiorea 3.500 abitanti, aumentandone anche il grado di sicurezza sismica eimpiantistica, nonchè l'efficienza energetica.> Commissione UE: in manovra i piani di spesa del Recovery fund • Mobilita' sostenibile • Recovery Fund • Investimenti pubblici