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Edizione del 10/12/2020
Estratto da pag. 1
Pesanti i dati di oggi sul fronte della pandemia in Trentino, con 16 deceduti, 182 positivi al tampone molecolare e 187 al tampone antigenico. Invariato rispetto a ieri il numero delle persone in rianimazione, 48. Nella conferenza stampa di oggi, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, con il dirigente generale Giancarlo Ruscitti e il responsabile del Dipartimento Prevenzione dell’Apss Antonio Ferro, è stato fatto il punto anche sulle altre tematiche che stanno a cuore dei cittadini. Si è detto fra l’altro che in Trentino, come nel resto d’Italia, le scuole riapriranno il 7 di gennaio, e che rimane confermato il divieto di spostamento indicato dal dpcm governativo dal Trentino all’Alto Adige e viceversa, analogamente a quanto stabilito per i passaggio fra una regione del Paese e l’altra, dal 21 dicembre al 7 gennaio.
La dottoressa Francesca Desiderato ha esposto la figura del medico Usca, una risorsa a servizio dei medici di medicina generale per la gestione dei pazienti Covid o sospetti tali a domicilio. Il medico Usca si reca, assieme ad un infermiere, nelle abitazioni dei pazienti con sintomi sospetti; qualora la persona non sia stata ancora sottoposta a tampone le viene eseguito, così come vengono somministrate le altre cure del caso. Il medico ovviamente indossa le protezioni necessarie prima di accedere all’abitazione. Delle due persone coinvolte, non a caso, una entra nell’abitazione per effettuare la visita e l’altra rimane all’esterno, per aiutarla nelle operazioni di vestizione-svestizione e quant’altro. Tipicamente la visita dura 15-20 minuti. Successivamente, il paziente si confronta con il medico Usca e il medico di medicina generale per mettere a punto la strategia terapeutica migliore.
Il medici Usca vengono solitamente attivati dai medici di medicina generale dopo una prima valutazione del caso effettuata da questi ultimi per via telefonica.
Versante scuole: il presidente Fugatti ha riferito che dopo un confronto avuto oggi con il ministro, si è concordato, per ragioni prudenziali, di allineare il Trentino alle disposizioni in vigore anche nel resto d’Italia. Anche in Trentino quindi la riapertura avverrà dal 7 di gennaio. Per allora la Provincia avrà effettuato tutte le valutazioni necessarie ed adottato le eventuali nuove misure per rendere ancora più sicuro il sistema del trasporto pubblico scolastico.
Vaccini: ne arriveranno 27.000 a gennaio, che serviranno circa 13.000 persone. Verranno collocati nei frigoriferi già predisposti a Trento e Rovereto, in attesa della loro distribuzione.
Ci saranno poi altre spedizioni, non appena l’Emea (European Medicines Agency) avrà dato il via libera anche ad altri vaccini. L’ipotesi comunque è che per maggio 2021 tutte le categorie a rischio saranno state vaccinate. Con l’autunno, secondo le proiezioni del ministero, tutte le persone che hanno fatto richiesta volontariamente di essere vaccinate lo saranno.
Gli spostamenti nel periodo natalizio: il tema sarà sottoposto nuovamente al Governo dalla conferenza delle Regioni e Province autonome, nell’interesse generale delle persone ma tenendo conto anche delle categorie, come i ristoratori, che già sono state molto colpite, sul piano economico, dalla pandemia, nella consapevolezza che un conto è il bacino di utenza su cui può contare un ristoratore di un grande comune urbano, un altro quello che può interessare un esercizio collocato in un piccolo comune.
E’ certo invece che fra il 21 dicembre e il 6 gennaio non ci si potrà spostare dal Trentino all’Alto Adige e viceversa, stando a quanto previsto dal dpcm governativo, che distingue espressamente i due territori, trattandoli quindi come due Regioni italiane.
Infine: chi si è già ammalato, è immunizzato una volta per sempre? In realtà questo non lo si può dire con certezza. Dagli studi effettuati, però, si è visto che chi ha già attraversato il Covid ha acquisito una protezione immunitaria maggiore rispetto a tutti gli altri. Fino a qua
ndo non ci saranno comunicazioni ufficiali dall’Istituto superiore di sanità, però, è opportuno che anche questa categoria di persone continui ad osservare le regole di prevenzione.
(mp)
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