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Edizione del 07/12/2020
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La rabbia di Anelli: «Dati non reali,serve il lockdown per tre settimane»
Il presidente dell’Ordine nazionale dei medici: «In Puglia il sistema sanitario è complicato. L’epidemia corre senza alcun miglioramento e occorre...
L’INTERVISTA

Mezzogiorno, 7 dicembre 2020 - 10:54

La rabbia di Anelli: «Dati non reali,serve il lockdown per tre settimane»

Il presidente dell’Ordine nazionale dei medici: «In Puglia il sistema sanitario è complicato. L’epidemia corre senza alcun miglioramento e occorre intervenire»

di Vito Fatiguso

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«Purtroppo per la Puglia l’epidemia va avanti e tutti i parametri, tranne l’Rt, chiariscono un dato ben evidente: l’espansione del Covid-19 non si è affatto arrestata. Se a novembre avessimo sfruttato il blocco della zona rossa molto probabilmente ora saremmo in una situazione più tranquilla, ma purtroppo il sistema sanitario mi sembra parecchio in difficoltà. Perché deve ancora arrivare il picco influenzale». Filippo Anelli, presidente dell’Ordine nazionale dei medici (e della provincia di Bari), è stato uno dei primi a sollecitare maggiori restrizioni per determinare un sensibile abbattimento dei livelli di contagio e di pressione sugli ospedali. Alla vigilia del passaggio a zona gialla, la Puglia scopre che la tabella «politica» dei colori spesso non corrisponde alla realtà dei fatti. Il governatore, Michele Emiliano, che su Facebook invita il popolo del web a essere attento nel leggere i giornali («Quando dicono che siamo i peggiori per questo o per quello, ricordatevi che potrebbe avere ragione oppure che potrebbe avere un proprietario facoltoso che lo utilizza per avere più soldi o più potere») è lo stesso che ieri ha comunicato il picco di contagi giornalieri dall’inizio della crisi (1.884 casi) e ventiquattrore prima quello dei morti (72).Presidente Anelli, le tabelle cromatiche dell’emergenza rischiano di essere un boomerang. Il messaggio che arriva ai cittadini non è mai chiaro e la confusione crea contagi. Cosa ne pensa?«Che dire. Se restiamo ai numeri non c’è molto da aggiungere. Il quadro è complicato e l’epidemia prosegue a ritmi sostenuti senza miglioramenti».Ma la Puglia è passata dal «baratro» della zona rossa al «premio» di quella gialla. E nel mezzo ci sono ospedali stracolmi e difficoltà di garantire le cure ai malati.«La verità è che i numeri non sono quelli reali. E vuol sapere perché?».Dica pure.«Se la Regione dice che è saltato il tracciamento dei casi positivi è chiaro che c’è un buco sulla rilevazione. Così la gente perde fiducia e si regola come meglio crede».In che senso?«Se non viene contattata dall’Asl è chiaro che procede in un pericoloso fai da te. Si sottopone al tampone e, in assenza di sintomi gravi, si regola in maniera autonoma a seconda dell’attività che svolge o della sensibilità che mostra. Invece, è necessario il supporto del medico di base».Ma spesso sono proprio i medici di base a comunicare all’Asl i positivi senza che poi i malati vengano contattati.«È il paradosso: se il sistema di tracciamento è saltato non c’è tanto da fare. Sono convinto che era necessario bloccare la Puglia in zona rossa per almeno tre settimane».Gli ospedali della Puglia sono stracolmi, il Policlinico di Bari è nel caso per la vicenda del sequestro del padiglione Chini. Si muore di Covid, ma anche di tutto il resto.«È un grave problema. Abbiamo sottoposto all’attenzione del ministero della Salute l’inclusione di altri indicatori delle criticità. Se una frattura al femore non può essere operata in 72 ore sara pure un problema? Se le ambulanze sono irreperibili perché stazionano nelle aree Covid non si finisce per penalizzare il servizio? Sono aspetti fondamentali per il comparto».In estate la Regione si è impegnata per la riapertura delle discoteche sulle spiagge mentre era nell’aria l’avvio della seconda ondata. Ora registriamo ospedali i Fiera e tendoni nelle aree ospedaliere. Le sembra normale?«L’ospedale in Fiera risponde a un’emergenza di concentrare le competenze in un unico sito. Ma il problema resta irrisolto: i medici sono sempre quelli e non si può pensare di toglierli dal Policlinico altrimenti dovremmo bloccare le chirurgie».A proposito: pronti per i tamponi negli studi dei m
edici di base?«Sì, la gran parte dei colleghi si è attrezzata, ma attendiamo di conoscere i contenuti dell’ordinanza firmata da Emiliano perché serve anche un software di scambio dati con l’Inps».



7 dicembre 2020 | 10:54

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