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Edizione del 04/12/2020
Estratto da pag. 1
Ancona, 4 dicembre 2020 - Il colore preferito delle Marche è il giallo. Ormai da giorni i marchigiani, in primis il governatore Francesco Acquaroli anelano al ritorno nella fascia di rischio meno elevato, abbandonando il più restrittivo arancione. Il Cts (Comitato tecnico scientifico) si riunisce oggi per valutare la gravità del contagio nelle diverse regioni d'Italia, ed eventualmente cambiare i colori delle zone (rosso, giallo e arancione, come è noto) tenedo conto di 21 indicatori, tra cui numero di casi sintomatici, ricoveri e il famigerato indice Rt. C'è grande attesa nelle Marche, che sperano in un allentamento delle misure. Specie in questi giorni che precedono le festività natalizie (la prima è il ponte dell'Immacolata) e il Dpcm Natale che tanto fa discutere.
Gimbe Coronavirus: Rt e ricoveri in Emilia Romagna e Marche
Acquaroli ottimista
Sono giorni che il presidente Acquaroli va ripetendo che le Marche non meritavano di diventare arancioni proprio in un momento in cui la curva dei contagi stava iniziando ad appiattirsi. "Le cifre dicono che è giusto attendersi il ritorno in zona gialla, ma se ciò si verificherà non possiamo assolutamente interpretarlo come un tana libera tutti: anche durante il periodo natalizio dovremmo continuare a fare attenzione e usare il buon senso, rispettando le regole, visto che poi tra una fascia cromatica e l’altra le differenze non sono enormi".
Indice Rt ancora in calo: 0,86
Rt in ulteriore calo nelle Marche: nel monitoraggio della Fondazione Gimbe nell'ultima settimana che va dal 25 novembre al primo dicembre l'Rt è passato infatti dallo 0,91 allo 0,86 (-0,05).
Curva e ricoveri in discesa
Il tasso di incidenza tra nuovi positivi e tamponi effettuati scende al 18,16%, secondo il bollettino Covid del 3 dicembre. Quasi otto punti percentuali rispetto al giorno precedente quando si era attestato sul 26,3%. Ancora in sensibile discesa nelle Marche il numero di ricoverati per Covid-19 che è passato da 650 a 614 (-36): ben 34 i degenti in meno nei reparti non intensivi (da 418 a 378), cinque in meno in Semintensiva (da 153 a 148) e tre in più in Terapia intensiva (da 85 a 88).
Il vicepresidente Carloni: "Marche contrarie al Dpcm Natale"
"Esprimo il totale disappunto della Regione Marche per questo modo di procedere del governo senza alcun confronto: le chiusure anche a Natale penalizzano i cittadini e creno forti disparità". Lo dichiara il vicepresidente Mirco Carloni, che ha detto di aver ricevuto "la scorsa notte la bozza del Dpcm, che non tiene conto delle nostre posizioni, nemmeno quelle concordate in conferenza delle Regioni"Abbiamo espresso un giudizio negativo e la nostra contrarietà rispetto alle decisioni del governo, che anche a Natale costringe i cittadini a non spostarsi tra comuni. Queste posizioni creano forti disparità tra i cittadini, non tengono affatto conto che in Italia e in particolare in regioni come le Marche, esistono centinaia di piccole realtà, tanti piccoli comuni e con una popolazione spesso anziana che rischia di restare sola e isolata anche durante le festività natalizie". Il vicepresidente della Regione Marche ha parlato di "decisioni che avranno una ricaduta sociale soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione" e di aver ricevuto "i sentimenti negativi rispetto a queste scelte". "Questo modo di fare crea un danno enorme al nostro territorio, dove la penalizzazione sulla mobilità intercomunale incide fortemente anche dal punto di vista economico", ha detto aggiunto Carloni. "Siamo entrati in zona arancione ingiustamente, senza alcun preavviso e senza alcuna concertazione con le autorità centrali, nonostante dati che già cominciavano a stabilizzarsi e a scendere, come dimostra il calo dell'indice Rt delle ultime settimane".
"C'è una totale mancanza di dialogo, il confronto è soltanto formale, non c'è nulla di sostanziale", ha concluso il vicepresidente della Regione Marche. "Quando un governatore o addirittura tutta la Conferenza fanno delle proposte
congiunte, ragionevoli e calate sui territori, e puntualmente queste proposte cadono nel vuoto, di fronte a questo modo di procedere ci pare evidente che il nostro parere, il parere delle Regioni che rappresentano i cittadini, non interessi a nessuno".
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