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Edizione del 04/12/2020
Estratto da pag. 1
Spostamenti a Natale: Regioni e 25 senatori PD contro il divieto
Le Regioni sono indignate con il governo che ha approvato il decreto sugli spostamenti a Natale. Anche 25 senatori PD sono contrari.
Il decreto sugli spostamenti nel periodo delle festività natalizie che è stato pubblicato già oggi nella Gazzetta Ufficiale ha mandato su tutte le furie le Regioni, che si sono sentite escluse e inascoltate relativamente a questa decisione presa dal governo in un Consiglio dei Ministri notturno. Ma anche alcuni senatori di una forza di maggioranza, il PD, sei sono opposti.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha diffuso una nota in cui esprime tutto il suo “stupore e rammarico per il metodo seguito dal Governo che ha approvato, nella serata di ieri, il decreto legge 2 dicembre 2020 n.158, in assenza di un preventivo confronto con le regioni”. Nel documento si legge ancora:

Tale metodo contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato peraltro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima. Il mancato confronto interistituzionale non ha consentito l’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche delle festività natalizie.

Le Regioni accennano poi al DPCM che il Premier presenterà questa sera alle ore 20:15 e che oggi è stato esaminato da loro dopo che già ieri avevano fatto capire di non essere d’accordo su alcuni punti:

La conferenza delle Regioni e delle Province autonome prende atto delle scelte operate con l’adozione del citato decreto-legge che, intervenendo con forti limitazioni agli spostamenti e alle relazioni sociali nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, rende di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del Dpcm. Si evidenzia, infine, che non si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle Regioni e dalla Province autonome.

E nel frattempo 25 senatori del PD su 35 che compongono in totale il gruppo dem a Palazzo Madama, hanno scritto e inviato una lettera al loro capogruppo Andrea Marcucci. Nella lettera hanno chiesto di

attivarsi con il Governo affinché lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25,26, 1 gennaio, possa avvenire per consentire a persone che vivono in comuni medio piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni.

I senatori dem, come avevano già fatto in seno al governo i rappresentanti di Italia Viva, hanno sottolineato la discriminazione evidente tra chi vive in grandi città e chi vive in piccoli comuni e a Marcucci scrivono:

Ti sarà infatti evidente come questo problema non si pone, o si pone molto meno, per coloro che vivono nelle città o comuni più grandi dove, con ogni probabilità, sono presenti i familiari stretti con i quali quindi è possibile ritrovarsi per le festività natalizie. La norma in questione, così come formulata, rischia di essere inevitabilmente foriera di disparità di trattamento.

Bisogna dire che Marcucci ieri nella riunione dei capigruppo con i ministri Roberto Speranza e Federico D’Incà aveva già fatto valere questa presa di posizione ed era stato accusato di avere espresso una posizione “personale”. Ora, con questa lettera, Marcucci può dimostrare che, in realtà, è tutto il gruppo di senatori PD a pensarla come lui, fatta eccezione per l'”area Franceschini” ossia Mirabelli, Rossomando, Pinotti, Astorre, Boldrini, Zanda che non hanno firmato la lettera insieme co i tre al governo che sono super partes, cioè Misiani, Malpezzi e Margiotta. Hanno firmato invece Alfieri, Bini, Biti, Cirinnà, Collina, D’Alfonso, D’Arienzo, Fedeli, Ferrari, Ferrazzi, Giacobbe, Iori, Laus, Manca, Messina, Nannicini, Parrini, Pittella, Rojc, Rampi, Stefano, Taricco, Vattuone, Valente, Verducci.

I primi a opporsi allo stop agli spostamenti, però, sono stati i parlamentari di Italia Viva e i loro rappresentanti nel governo Conte. Luigi Marattin, ospite di Agorà su Raitre questa mattina, ha detto:

Non permettere alla
gente di andare a Natale ad abbracciare i propri genitori anziani secondo me è una sciocchezza. Glielo dico proprio sinceramente. Ma senza nessun pelo sulla lingua. Ma dire che in un comune come Milano, come Roma, che è il più grande d’Italia, ci si può spostare da Ostia a qui e in un comune di 5 mila abitanti non si può andare, non si favorisce il ricongiungimento familiare il giorno di Natale, se dovesse essere questa la decisione finale, secondo me sarebbe una sciocchezza.