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Edizione del 02/12/2020
Estratto da pag. 1
Sanità - Covid, Toti: su Dpcm Natale governo troppo timoroso Regioni per ammorbidimento.
Non si è parlato di coprifuoco alle 24 Roma, 2 dic. (askanews) - "Tra Regioni e Governo il confronto è proficuo, anche se nel merito non condividiamo alcune misure...". Lo dice il presidente della Liguria Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e leader di "Cambiamo", in un'intervista ad Avvenire tirando le fila dell'ennesima giornata di discussione con l'esecutivo sulla bozza del Dpcm di misure natalizie. "Intanto, parlano i fatti. Dall'inizio della pandemia, le Regioni hanno concesso in modo unanime parere favorevole ai Dpcm dell'esecutivo. E di contro, su centinaia di ordinanze, il governo ne ha impugnato una sola. Anche stavolta noi abbiamo proposto lealmente la nostra visione e il governo ci ha illustrato la sua. In alcuni punti coincidono, in altri no", spiega. "La visione del governo è eccessivamente timorosa: pur riconoscendo il calo della curva dei contagi e della pressione sugli ospedali, preferisce limitare i 'riti' sociali, economici e religiosi dell'Italia natalizia, dando priorità alle cautele sanitarie. Esigenze che noi non sottovalutiamo affatto, ma ci siamo permessi di evidenziare come questo non sia un mese come gli altri". Cosa chiedete, in concreto? Lo slittamento del coprifuoco e della chiusura dei locali, ad esempio? "A me piacerebbe, ovviamente nelle zone con un Rt vicino allo zero, ma non se n'è parlato e temo che non se ne parlerà - risponde Toti -. Intanto abbiamo posto l'esigenza dei ricongiungimenti familiari. E abbiamo chiesto d'accorciare le procedure per decretare l'uscita da un certo colore (da zona rossa ad arancione, e così via), in presenza di un Rt in calo: oggi ci vogliono 21 giorni. Ancora, sotto la zona gialla non è prevista una 'zona bianca': un vuoto normativo che andrebbe colmato. Se nella mia Liguria, che oggi ha un rt 0,7 in decrescita, nelle prossime due settimane si scendesse vicino allo zero, sarebbe giusto tenere chiuse le attività per Natale? Non credo". "Le Regioni con forte presenza di turismo invernale hanno proposto una parziale riapertura delle attività, magari solo ai clienti degli alberghi o a chi possiede e affitta seconde case. Non voglio anticipare nulla - aggiunge il governatore ligure -. Capiremo solo nelle prossime ore, con la bozza definitiva, se vorrà recepire le nostre proposte o se prevarrà la linea del timore". Le regioni, spiega il vicepresidente della Conferenza delle regioni chiedono "al governo di usare un doppio cruscotto, sanitario ed economico-sociale. Per sconfiggere il Covid, basterebbe stare chiusi in casa per mesi. Tuttavia, mentre si alleggeriscono le file agli ospedali, si allungano quelle alle mense Caritas, coi quotidiani che titolano sui '5 milioni di nuovi poveri'. Danni gravi, al pari di quelli del Covid, che potrebbero gravare a lungo sul Paese. La mia impressione è che il governo ragioni su ulteriori chiusure, riponendo tutte le speranze sull'ipotesi che a fine gennaio possa già avviarsi una profilassi vaccinale massiccia. Ma se la diffusione dei vaccini dovesse slittare in avanti, come si rimedierebbe alle aspettative create? Spero che non sia vera la visione di un governo attento alla salute e disinteressato all'economia". Lei e il governatore veneto Zaia avete chiesto maggior contrasto agli assembramenti. In quali situazioni? "Francamente, è poco spiegabile a un cittadino perché possa mettersi in coda davanti a una profumeria e non allo skilift dove ha la seconda casa. O si una profumeria e non allo skilift dove ha la seconda casa. O si contrastano tutti gli assembramenti o la misura è iniqua - osserva -. Il governo ci ha ribadito la sua intenzione di mantenere la 'zonizzazione' attuale, mentre noi chiedevamo un ammorbidimento. Invece su alcune proposte si è riservato di decidere. Come, lo capiremo presto". Gal Roma, 02 DIC 2020 07:48
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