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Edizione del 30/11/2020
Estratto da pag. 1
(Teleborsa) - I governatori italiani si riuniranno oggi alle 17, in una Conferenza delle regioni e delle province autonome in seduta straordinaria, per discutere delle misure che il Governo prenderà per il mese di dicembre e le feste natalizie, unico punto all'ordine del giorno. Questi provvedimenti rientreranno nel DPCM Natale da approvare nei prossimi giorni, perché l'attuale DPCM scade il 3, giovedì, e il nuovo deve entrare in vigore il 4. Sembra difficile che le richieste delle regioni italiani possano venire accolte dal Governo, che punta a mantenere le restrizioni fino a dopo le feste.Il punto più caldo è la possibilità di muoversi tra regioni diverse. Il governo sta pensando a un divieto di spostamento a partire da un giorno non ancora fissato a ridosso di Natale, il 19 o il 21 dicembre, per consentire a un certo numero di persone di tornare a casa o dai parenti stretti per le feste prima della chiusura delle frontiere interne. Potrebbero essere previste delle deroghe per gli appartenenti a uno stesso nucleo famigliare, come genitori anziani e congiunti, ma anche fidanzati: su queste regole anche la maggioranza è spaccata.Alcuni presidenti di regione, con il ligure Giovanni Toti in testa, vorrebbero la riapertura dei ristoranti nei giorni di festa, compresi Natale e Santo Stefano, ma ciò non sembra poter essere accolto dal Governo, intenzionato a mantenere il coprifuoco fissato alle 22 e con la chiusura dei locali alle 18, per tutte le festività. Toti ha anche avanzato la proposta di istituire una zona bianca per le regioni con la situazione migliore, per consentire "un Natale un po' più libero all'economia e alla socialità", spiegando che "oltre alle regioni in area gialla forse è opportuno inserire quelle in area bianca, per consentire ulteriori libertà come i ristoranti aperti alla sera o la possibilità di seguire la messa di mezzanotte, dove il Covid ce lo consente".I governatori sono invece compatti, ad eccezioni del presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, sulla posizione di contrarietà alla riapertura delle scuole superiori prima delle festività natalizie. Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle regioni, nei giorni scorsi aveva dichiarato: "Io sarei per riaprire la scuola già in dicembre, ma su questi temi non si possono fare cose diverse uno dall'altro. Di scuola si è parlato troppo poco, per me la scuola è anche socialità, relazioni e stiamo rischiando di non comprendere fino in fondo il prezzo che stiamo facendo pagare ai ragazzi".