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Edizione del 30/11/2020
Estratto da pag. 1
Le colpe da espiare del commissario Rossi
In Umbria il Pd le ha sbagliate tutte e lì Enrico Rossi avrà modo dacommissario di ritrovare le giuste pulsioni. Ma probabilmente deve ancheespiare la sua vecchia e provvisoria dipartita dal Pd insieme agli scissionistidi BersaniFirenze, 29 novembre 2020 – L’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi,da qualche settimana assessore a Signa, ha un nuovo ruolo molto politico: commissario del Pd in Umbria. «Ho il compito di dare un supporto al Pd umbroverso il congresso, dopo le sconfitte subite in tante città e alle elezioniregionali», ha scritto su Facebook: «È un incarico che mi entusiasma».L’Umbria, ex regione rossa, è governata dalla Lega e diverse sue città sonoamministrate dal centrodestra (tra cui Perugia, Todi, Umbertide, Foligno).Molte sono le concause che hanno prodotto questi risultati brillanti, si fa perdire, compresa l’inchiesta sulla sanità che nel 2019 ha coinvolto i vertici delPd regionale e ha portato alle dimissioni l’ex presidente Catiuscia Marini.Servirà molto tempo al centrosinistra locale per riprendersi dalla lunga seriedi cenciate. Rossi però sembrava non aspettare altro. Come se non vedesse l’oradi buttarsi in mezzo alla mischia dopo decenni di Palazzo.D’altronde, in un’intervista al Foglio aveva descritto così il suo nuovoincarico a Signa:«È una esperienza interessante. Dopo 20 anni di governo torno ad amministrare ead avere un contatto con i cittadini. Il governo allontana, le pulsioniarrivano mediate».Sicuramente in Umbria, dove il Pd finora le ha sbagliate tutte, avrà modo diritrovare quelle pulsioni. Una domanda però sorge spontanea: perché Rossi, perdieci anni presidente di Regione, va a fare il commissario di un partitoridotto in condizioni così terribili? Un po’ perché probabilmente gli piaceessere a contatto con i cittadini, anche se probabilmente per ora dovràricorrere a Zoom; un po’ perché Rossi sembra dover espiare, agli occhi delgruppo dirigente nazionale, la sua vecchia provvisoria dipartita dal Pd insiemeagli scissionisti di Bersani (e chissà che prima o poi non torni a casa anchel’ex segretario).La sinistra, si sa, chiede costantemente ravvedimenti operosi a chi ha qualchecolpa da farsi perdonare. Quindi, tutto sommato, poteva andargli pure peggio:potevano nominarlo commissario in Calabria (alla sanità o anche del Pd, vistoche da quelle parti tutto è commissariato, anche i partiti). E poi nondimentichiamo che c’è il seggio vacante di Pier Carlo Padoan a Siena. L’exministro dell’Economia e delle Finanze andrà a fare il presidente di Unicredit,quindi nel collegio di Siena ci saranno le elezioni suppletive, probabilmentein primavera. La buona volontà di Rossi, tra esili signesi e umbri, potrebbeessere ricompensata, ma dovrà prima affrontare un duello con un altro compagnodi partito, Gianni Cuperlo, molto stimato dal vicesegretario nazionale AndreaOrlando. Sarà battaglia a colpi di sponsor.(La Nazione)