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Edizione del 27/11/2020
Estratto da pag. 1
(Teleborsa) - Il Governo, stavolta, sembra deciso a tenere il punto confermando che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. "Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire". E' quanto avrebbe detto il Ministro Boccia durante l'incontro di ieri con le Regioni. "La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza - ha aggiunto Boccia -. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che - ha detto oggi il Ministro Helge Braun - "davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo" . Intanto, i Presidenti delle Regioni avrebbero chiesto al Governo di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L'obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve.Nessuna retromarcia neppure sull'orario del coprifuoco alla vigilia di Natale che non sarà modificato. "Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre", ha ribadito Boccia. Altro punto all'ordine del giorno dell'incontro tra Governo e regioni, la scuola. "Le regioni all'unanimità hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza". Lo ha detto nel punto stampa quotidiano sul covid il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla riunione tra i ministri Boccia, Speranza e la conferenza regioni, l'Anci con Decaro e le province italiane. "Tutte le regioni hanno ritenuto di dire al Governo che si tratterebbe di una mossa inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole - ha detto Toti - in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata".Tanti ancora i nodi da sciogliere in vista del prossimo DPCM di Natale. Uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. Sotto la lente d'ingrandimento anche la questione degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l'orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga. Oggi, intanto, torneranno a riunirsi i capi delegazione di maggioranza, e potrebbero esserci anche CTS e Istituto superiore di sanità. A giorni, forse prima, saranno riconvocate le Regioni.
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