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Edizione del 25/11/2020
Estratto da pag. 1
Sci, pressing per aprire le piste prima di Natale  - Bolzano
Provincia. Giunta divisa. Alfreider: «Approvate linee guida: pronti a partire dal 18 dicembre» Kompatscher; «Subito un incontro col governo». L’ente camerale: «Posti di lavoro a rischio»
Bolzano. Ormai da alcuni giorni i cannoni stanno producendo neve in tutte le principali stazioni sciistiche altoatesine, ma per evitare assalti alle piste durante le vacanze di Natale e una nuova impennata dei contagi, il governo Conte sembra fortemente orientato a rinviare l’apertura della stagione dello sci a gennaio, cercando un accordo con i Paesi dell’arco alpino e avere una linea comune. Per questo il presidente Arno Kompatscher e il governatore trentino Maurizio Fugatti chiedono un incontro urgente al governo: «È importante dare prospettive agli operatori del settore, che, in caso di mancata riapertura, avrebbero danni incalcolabili». All’interno della giunta altoatesina ci sono però posizioni diverse: data la situazione epidemiologica per Kompatscher è “impensabile aprire già a Natale, ma si potrebbe ipotizzare di aprire gli impianti solo per i residenti e dopo gli alberghi”. Mentre gli assessori Daniel Alfreider e Arnold Schuler ritengono che si possa aprire per tutti già a metà dicembre. Posizione analoga esprime in una nota la Camera di commercio. Questo dopo che ieri la Conferenza delle Regioni e delle Province ha approvato le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita in sicurezza.Le regole sugli impiantiNel protocollo viene definita quale misura preliminare la necessità di limitare il numero di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche del comprensorio sciistico, e con criteri omogenei che saranno definiti in accordo con i rappresentati di categoria e le Asl competenti. Previsto l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica sugli impianti. Il documento fissa inoltre le regole per il monitoraggio dei flussi, formazione del personale degli impianti, sanificazione delle strutture, creazione di percorsi che garantiscano il distanziamento, acquisto preferibilmente online degli skipass per evitare le code. Le seggiovie potranno essere utilizzate al 100% della portata massima, mentre per le cabinovie e le funivie è prevista la riduzione del 50%. Après ski - questo è uno dei punti che più preoccupa per il rischio assembramenti - consentito solo con posti a sedere. «Noi - assicura Marco Pappalardo, direttore marketing del Dolomiti Superski - stiamo lavorando per essere pronti a partire dal 5 dicembre: puntiamo tantissimo sulla vendita dei biglietti online e abbiamo creato la mappa dello sciatore che ogni 5 minuti dà la situazione sui vari impianti per evitare le code. Per poter partire però è importante che gli sciatori italiani che saranno i nostri unici clienti in questa stagione, possano raggiungere le nostre località e non siano bloccati dai lockdown» Appello al governoAl termine dell’incontro ieri l’assessore Alfreider assieme ai colleghi di Trentino, Veneto, Friuli, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, ha firmato una lettera-appello al governo in vista del prossimo Dpcm. «Alla luce - si legge nella lettera -delle notizie riguardanti le misure che il governo intende adottare nel prossimo Dpcm, secondo le quali si esclude la possibilità di aprire gli impianti a fune per le festività natalizie, gli assessori delle regioni alpine chiedono al governo di rivedere questa scelta che metterebbe in crisi un intero sistema che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l’intero Paese». La Camera di commercioIl presidente della Camera di commercio Michl Ebner - in una nota - mette in guardia circa i gravi rischi occupazionali di una apertura rinviata a gennaio: «Se non si dà la possibilità ai comprensori sciistici altoatesini di aprire già prima delle vacanze di Natale, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza elaborate, la maggior parte del loro fatturato andrà persa. Ciò significa che, se gli impianti apriranno solamente a gennaio, molti posti di lavoro sono a rischio». Nella nota si ricorda come “sciare è uno sport che si pratica all’aria aperta e in cui non vi è un contatto diretto tra le persone: solamente sugli impianti di risalita e nei rifugi devono essere attuate delle parti
colari misure di sicurezza, cosa che in Alto Adige, visto il numero attuale di contagiati, è possibile fare. Diversamente, anche i treni e gli autobus pubblici non dovrebbero circolare”.Quindi il richiamo al risultato dello screening: «Dal test di massa - dice il segretario generale Alfred Aberer - è emerso che l’1% delle persone testate è risultato positivo. Ciò significa che ad oggi in Alto Adige vi sono meno contagiati di quanto si riteneva originariamente. Per questo bisognerebbe allentare un po’ le misure di contenimento per permettere ai comprensori sciistici di riprendere la loro attività prima delle vacanze di Natale». A.M.