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Edizione del 24/11/2020
Estratto da pag. 1
Lombardia, ancora al palo i tamponi rapidi per Mmg e farmacie
Posted by RIFday On Novembre 24, 2020 0 Comment[unicam_760]Roma, 24 novembre – Avrebbe dovuto essere tra le Regioni  apripista dei tamponiantigenici rapidi è una macchina che fatica ancora a partire: il 31 ottobre ilgovernatore della Lombardia, Attilio Fontana, li aveva annunciati con grandeentusiasmo affermando che il 2 novembre sarebbero stati disponibili sia perstudenti e personale scolastico sia per medici e pediatri di famiglia. Nelprimo caso, l’ipotesi si è concretizzata con qualche giorno di ritardo: aMilano, per esempio, si è dovuto aspettare il 13 novembre per avere unastruttura nel parcheggio di via Novara adibita ai test rapidi antigenici. Nelsecondo caso, invece, l’iter è ancora lungo e farraginoso.Il protocollo d’intesa tra medici e Regione Lombardia deve ancora essereformalizzato[foto-1-1-1]A dedicare un aggiornamento alla situazione lombarda è il sito diinformazione fanpage.it, che ha sentito al riguardo la segretaria della sezionelombarda della Federazione italiana medici di medicina generale, Paola Pedrini(nella foto a sinistra). “In linea teorica dovrebbero partire la prossimasettimana” afferma la rappresentante degli Mmg. A mancare infatti sarebbe unulteriore step burocratico: l’accordo collettivo tra i medici e la protezionecivile era stato firmato il 30 ottobre, poi il 10 novembre era arrivato ilprotocollo con Regione Lombardia che però – nonostante siano passati 13 giorni– attende ancora di essere formalizzato. “Una volta superato questo scoglio, itest saranno disponibili sia in alcuni studi medici che in spazi esterni. Levarie Ats (Agenzie di tutela della salute) si stanno infatti organizzando percercarne”.Ma la necessità di avere delle strutture esterne agli studi, per questioni disicurezza del servizio, non si scopre oggi: il problema era infatti emerso  finda prima dell’accordo con la Regione e quindi la ricerca, avviata in questigiorni, di fatto parte tardivamente e potrebbe quindi causare ulterioriscivolamenti in avanti del progetto. La stessa Pedrini, in una precedenteintervista sempre a fanpage.it,  aveva affermato che molti medici avrebberofatto dipendere la scelta di aderire al progetto dalla necessità di avereluoghi in cui svolgere i tamponi: “Non tutti infatti hanno degli spazi adeguatiin cui eseguirli e fin quando non sarà presentato un progetto adeguato, imedici preferiranno n[OIP-1]on aderire”.Quello della sicurezza è un tema caro anche alle farmacie. Annarosa Racca,presidente di Federfarma Lombardia (nella foto a destra), ha infatti spiegato aFanpage.it che non tutti i farmacisti hanno spazi adeguati in cui potereseguire test rapidi: “Le farmacie non hanno aree riservate o doppie entrateche possano consentire a chi presenta sintomi di poter accedere al negozio intotale sicurezza. Questo è quindi un problema enorme considerato che se dovesseesserci un positivo cosa dovrebbe fare il farmacista? Blindare tutto?”. Proprioper questo motivo, Regione ha previsto la creazione di gazebo e tendoni fuoridalle farmacie. Anche in questo caso, questa disposizione creerà rallentamentie ritardi: “Purtroppo bisognerà attendere qualche giorno in più, ma lasicurezza è un elemento imprescindibile che non può essere trascurato” affermaRacca al riguardo. Anche in questo caso, spetterà alle Ats individuare glispazi e fornire tutte le autorizzazioni e le linee guida ai farmacisti chesceglieranno di aderire al progetto.Nonostante i ritardi, tutti continuano a condividere l’importanza di svilupparei test rapidi  con il coinvolgimento dei professionisti sanitari di prossimità.Questo tipo di test consente infatti  di individuare in poco meno di 15 minutiun positivo al Covid-19. Nonostante la loro fallibilità, che rende necessariosottoporre un paziente al tampone molecolare in caso di positività, sono quindiuno strumento che consentirebbe di alleggerire sia il carico di lavoro delleAts – specie dove, come a Milano, il sistema di tracciamento è andato in tilt –sia la pressione sugli ospedali e pronto soccorso.I lunghi tempi burocratici, necessari per garantire la sicurezza del personaleimpiegato e dei paz
ienti no-Covid, rischiano però di tardare la loro messa incampo causando così ulteriori criticità al sistema sanitario lombardo, ancorain estrema difficoltà.Print Friendly, PDF & EmailCondividiFacebookfb-share-iconLinkedIn[linkedIn]Share[BannerC_Mi]