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Dir. Resp.
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Edizione del 24/11/2020
Estratto da pag. 1
Vacanze sugli sci, il governo ha già risposto alle regioni: NO!
Con una decisione intempestiva e disarmante, Giuseppe Conte conferma la clausura natalizia, con qualche eccezione nelle città per la vigilia

Il Governo aveva anticipato che con ogni probabilità non sarebbe stato possibile passare le vacanze di Natale sulla neve.La conferenza delle regioni aveva subito studiato un piano per salvare la risorsa più importante per le regioni montane, lo sci invernale, giungendo a una limitazione ponderata: vendita di ski pass solo per il 50% delle disponibilità e altri provvedimenti per mettere in sicurezza l’attività turistica sulla neve.Infatti, il pericolo di contagio per chi va a sciare alberga solo negli impianti di risalita. Lo sciatore da fondo e da discesa non corrono più pericoli di chi in città va in giro in bicicletta.Il pericolo sta negli assembramenti e quindi nelle code agli impianti e negli spazi in cabinovia. Limitando queste situazioni, si poteva consentire il turismo nelle vacanze natalizie.Inoltre dare la notizia già oggi, a poco più di un mese dal Natale, toglieva ogni speranza di recupero.Come diceva Kompatscher, vietarlo oggi significa togliere ogni prospettiva agli operatori economici. Le regioni avevano inviato la proposta al governo stamattina, ma già nel pomeriggio è arrivata secca la risposta: No. Nelle more del governo c’è la chiusura del Natale anche in città. Il DPCM infatti viene a cadere agli inizi di dicembre. Per questo si studia cosa fare per le festività natalizie.Pure tenendo conto che per gli esercizi pubblici si tratta di vivere o morire, il governo ha deciso che emetterà un nuovo DPCM per estendere le restrizioni fino all’Epifania.Ma se per le piste da sci la decisione di chiudere è totale, per la città Conte ha pensato di fare una piccola eccezione per il Natale e per il Capodanno, posticipando di qualche ora la chiusura dei ristoranti e il divieto di andare in chiesa la sera del 24 dicembre.Il cenone nei locali pubblici deve saltare, così come le famiglie non potranno ospitare persone che solitamente non convivono.Il danno economico sarà incommensurabile anche per le casse dello Stato perché la mancanza di redditi comporta la scomparsa delle entrate fiscali.Dovevamo imparare a convivere con i Covid, ma non ci siamo risuciti.

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