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Dir. Resp.
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Edizione del 20/11/2020
Estratto da pag. 1
Punto prelievi tamponi smantellato a Venafro, Facciolla (Pd) denuncia carenze e criticità
Il sistema di tracciamento è in forte difficoltà e in provincia di Isernial’Azienda sanitaria ha deciso di smantellare il punto prelievi di Venafro (infoto) come vi racconta anche Primonumero in una intervista esclusiva rilasciatada una delle infermiere dell’èquipe sanitaria.Il lavoro della ex squadra tamponi di Venafro viene oggi difeso anche dalconsigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla che incalza il governatoreDonato Toma e il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano su una seriedi carenze e problemi: “Ci aspettavamo un potenziamento dello screeningepidemiologico e invece a Venafro non c’è più il punto prelievi da quando èstato aperto ad Isernia“.In particolare, “sembrerebbe che chi effettuava i tamponi era operatore dellamedicina di territorio (non infermieri ospedalieri) quindi evitava possibilitàdi contagi, a Isernia invece dei tamponi se ne stanno occupando gli stessiinfermieri che lavorano contemporaneamente anche in ospedale.Sembrerebbe inoltre che molte ore di straordinario effettuate dagli infermieridi medicina territoriale a Venafro non siano ancora state pagate”.Vittorino FacciollaFacciolla non è convinto nemmeno dell’ipotesi di utilizzare il SantissimoRosario di Venafro per i ricoveri dei pazienti covid non gravi:“Particolarmente infelice è la scelta annunciata dal Presidente Toma diindividuare nell’RSA di Venafro un centro Covid per pauci sintomatici, siaperché sembrerebbe che 18 dei 20 posti letto non sono adeguatamente attrezzati,sia perché pare che manchino del tutto i percorsi separati necessari agarantire la sicurezza del personale e degli operatori”.Il consigliere regionale apre poi il ‘capitolo’ San Timoteo: anche l’ospedaledi Termoli sta vivendo un periodo di grande difficoltà. “La medicina d’urgenza del san Timoteo ormai è centro Covid in pianta stabile.L’ospedale di Termoli è piegato dai ricoveri di pazienti positivi esintomatici”, sottolinea Facciolla denunciando che ieri mattina (20 novembre)“erano 7 i ricoverati in medicina d’urgenza non ancora trasferiti alCardarelli, come da piano emergenziale”.E incalza: “Dilagano anche a Termoli i contagi tra medici e operatori sanitari;in molti hanno contratto il virus in corsia e adesso sono in quarantena. Da quiun incremento delle ore lavorative e delle richieste di reperibilità agliinfermieri del pronto soccorso e medicina d’urgenza che si trovano a coprireturni ormai massacranti.Ci raccontano che nonostante l’aumento dei ricoveri non ci sono state nuoveassunzioni e che a loro non viene neppure riconosciuta l’indennità di ‘rischiobiologico’ nonostante stiano costantemente a contatto con pazienti Covid”.Infine, il personale sanitario assunto a partita Iva: “Sia infermieri che OSS stanno lavorando da mesi e qualora si ammaleranno (speriamo di no) nonriceveranno più nessun compenso né tutela”.“Il direttore Florenzano – la chiosa finale di Facciolla – fino ad oggi non harisparmiato complimenti e messaggi di solidarietà agli operatori sanitari ma inrealtà concretamente ha fatto poco o nulla per loro. Basterebbe che partisse daqueste nostre piccole considerazioni per dare un segno di reale e concretavicinanza agli stessi ai quali, proprio perché lasciati, soli va la nostra piùprofonda riconoscenza”.