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Edizione del 19/11/2020
Estratto da pag. 1
Incontro Governo-Regioni su parametri Cts/ Zone rosse e Dpcm Natale: gli scenari
Si terrà oggi alle ore 16 la videoconferenza tra Governo e Regioni (richiestafortemente dai Presidenti nell’ultima Conferenza di martedì) per discutere deiparametri Cts inseriti nell’ultimo Dpcm, sui criteri per individuare le zonerosse e arancioni e per iniziare ad impostare la discussione poi da riprenderenella Conferenza Stato-Regioni nei prossimi giorni sul nuovo Dpcm inavvicinamento per le feste di Natale (dal 3 dicembre in poi). Le richieste deiGovernatori sono state esplicitate nell’ultima Conferenza delle Regioni loscorso martedì, dove in maniera unanime i 21 Presidenti hanno formalmentechiesto di rivedere la struttura dell’algoritmo Cts (21 parametri tra cui l’Rt)per definire le zone di rischio del Paese. «Al momento non abbiamo avutorisposta dal governo sulla riduzione dei 21 parametri a 5», ha detto ieri ilPresidente del Veneto Luca Zaia, supportato praticamente da tutti gli altriGovernatori. I 5 criteri che propongono le Regioni riguardano in sostanza: lapercentuale di tamponi positivi (escluso screening e re-testing degli stessisoggetti); un Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss; tassodi occupazione dei posti letto per pazienti Covid e dei posti di Terapiaintensiva; numero e tipologia figure dedicate a contact-tracing. Ci hannopensato ieri prima il Ministro della Salute Roberto Speranza, poi lo stessoPresidente del Consiglio Giuseppe Conte, a ribadire la ferma convinzione delGoverno di mantenere la struttura dell’algoritmo così come è: «I parametri chedeterminano le misure anti-Covid sono 21. Il dialogo con le Regioni è peròsempre aperto», ha sottolineato il titolare della Sanità.LE NOVITÀ DEL PROSSIMO DPCMDi contro però il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha coltol’invito sensato delle Regioni e nella videoconferenza di oggi proverà –assieme al Ministro Speranza e al Presidente dell’Istituto Superiore di SanitàSilvio Brusaferro – a trovare un punto d’incontro per il prosieguodell’emergenza Covid-19. «Quello che le Regioni chiedono è di creare unmeccanismo che sia più facilmente comprensibile anche dall’opinione pubblica,ancorato a valutazioni scientifiche e mediche ma nello stesso tempo più chiaronella percezione delle persone», ha rilanciato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, mentre lo stesso Boccia ha replicato a distanza «aprire tuttonon è contemplato, ci porterebbe al primo gennaio 2020 e non ci possiamoarrivare fino a quando non abbiamo la certezza che ne siamo fuori. Riduciamo ilcontagio e i luoghi del contagio e poi valuteremo le diverse condizioniterritoriali». È proprio sul finire della videoconferenza di oggi che Governo eRegioni inizieranno a ragionare sulle ipotesi in campo per il prossimo Dpcm(che scatterà il 3 dicembre), già ridefinito “decreto Natale”: secondo leanticipazioni del Corriere della Sera, sentite fonti governative, il pianosarebbe quello di riaprire negozi, ristoranti e bar con specifiche limitazionima assai meno rigide delle attuali zone rosse. Si tratterebbe di un’apertura atempo per permettere un respiro alle attività commerciali ed economiche, con la“promessa” di operare nuove chiusure il 21-22 dicembre appena prima dellefeste. Niente cenoni “allargati” o spostamenti in altre Regioni, su questovalutano e discutono i tecnici e oggi con i Governatori si potrà avere un primo“polso” della situazione dai singoli territori d’Italia.© RIPRODUZIONE RISERVATA