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Edizione del 15/11/2020
Estratto da pag. 1
De Luca: "Il governo ha scelto la linea sbagliata. Se si rivota prendo l`80%"
Per De Luca la situazione degli ospedali campani è "di buona tenuta in un quadro di generale pesantezza"
"?Il governo ha scelto la linea sbagliata nella rincorsa al Covid-19". Intervistato da Libero, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non ritiene di essere in difficoltà oggi rispetto al momento in cui è stato rieletto alla guida di Palazzo Santa Lucia. "Se rivotiamo domani, anziché il 70%, prendo l'80% dei consensi. Nessuno confonda i propri desideri con la realtà - dice - oggi in difficoltà è chi ha partecipato a una campagna di sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania e l'unico che ha detto la verità due mesi fa".

De Luca ribadisce che la situazione degli ospedali campani è "di buona tenuta in un quadro di generale pesantezza. Abbiamo attuato col rigore assoluto un piano ospedaliero definito già ad agosto con i nostri direttori generali". La zona rossa, prosegue De Luca, "sono l'unico che l'ha proposta, ma c'era bisogno di attuare un piano di prevenzione vera del contagio; prima che dilagasse bisognava chiudere tutto a ottobre".

Al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, poi, che continua a non nominare riserva un'unica considerazione: "C'è qualche amministratore che non ha avuto né coraggio né la dignità di condannare chi promuove la guerriglia e dimostrare solidarietà con la polizia... è il più grande disastro amministrativo di Italia". L'errore più grave a livello nazionale nella gestione della pandemia è stato proprio quello dei controlli a suo avviso, perché andava fatto "un piano di mobilitazione eccezionale di impegno anti-Covid e di coinvolgimento organico delle forze dell'ordine, dell'Esercito e delle polizie municipali. Il territorio è rimasto senza controllo... o erano distratti prima o si sono distratti dopo".

"La tragedia dell'Italia è che abbiamo un opposizione imbarazzante, quasi più di alcuni ministri 5 Stelle - aggiunge De Luca - opposizione che si è distinta per demagogia e irresponsabilità persa nella cultura del tweettismo. In condizioni diverse si sarebbe già dovuto dare vita a un governo di unità nazionale impegnando alcuni ministri di qualità che ci sono e personalità indipendenti".

De Luca torna a chiedere "rigore e responsabilità" ai campani, che "dobbiamo avere qui più che in altre regioni d'Italia", e "orgoglio civico di fronte a una campagna di sciacallaggio politico e mediatico che rivela l'esistenza in Italia di latente razzismo", che punta "fin troppo scopertamente a colpire uno dei pochi esponenti politici che rifiuta di appartenere a correnti, a corporazioni, a paludi trasversali opportunistiche". "Usciremo a testa alta da questa stagione drammatica", dice alla Campania. 

De Magistris, "Seduti sopra un vulcano ma Roma non lo sa"

"Siamo seduti non sotto un vulcano. ma sopra. La città è una polveriera e temo che a Roma non ne siano consapevoli". E' un passaggio saliente dell'intervista del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a La Stampa. Secondo il primo cittadino partenopeo, che ha scritto in proposito al premier Giuseppe Conte, quello che occorre davvero sono risorse e che il sindaco le distribuisca.

Napoli "è una città anarchica con la sua resilienza - spiega l'ex pm - qui c'è una economia informale che negli ultimi anni era cresciuta grazie al turismo. Questi mesi l'hanno fiaccata. La gente è sconcertata, seriamente preoccupata e anche in tensione per il futuro". Il primo cittadino affronta anche il tema del suo rapporto con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: "Io sono un uomo libero, non mi sono mai iscritto al partito dei lanciafiamme. Ma De Luca alle argomentazioni risponde con insulti e non c'è stata mai collaborazione istituzionale".

"Dopo le ultime esternazioni però contro tutti - affonda de Magistris - si è capito che non ha il controllo di se stesso". Il sindaco arancione non nasconde la sua preoccupazione per le infiltrazioni di "frange violente" in una situazione difficile come quella del capoluogo partenopeo, così come si è avuto nella notte dell'annuncio del "lockdown unilaterale senza ristori". "Dobbiamo evitare che dalla pandemia sanitaria
si cada nella pandemia sociale ed economica che qui come altrove potrebbe diventare anche pandemia criminale", ribadisce.