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Edizione del 10/11/2020
Estratto da pag. 1
Demanio marittimo, le Regioni chiedono certezze per le imprese
Le Regioni compatte, attraverso le commissioni Demanio-marittimo e Infrastrutture, chiedono al governo certezze per le imprese che gravitano sulle aree costiere
Le Regioni compatte, attraverso le commissioni Demanio-marittimo e Infrastrutture, chiedono al governo certezze per le imprese che gravitano sulle aree costiere, non solo per quanto riguarda le concessioni turistico ricreative, ma per tutte le altre tipologie (cantieri navali, attività produttive) anche alla luce dell’emergenza Covid.

È quanto emerso nel corso delle riunioni in conferenza delle Regioni degli assessori al demanio marittimo, coordinati dall’assessore di Regione Liguria Marco Scajola e della commissione Infrastrutture coordinata dal vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.

Lo hanno chiesto attraverso un documento unitario che sarà sottoposto all’approvazione della Conferenza dei presidenti di Regione per il successivo inoltro al governo. Il documento chiede l’emanazione, entro e non oltre il 30 novembre 2020, uno o più atti che chiariscano in via definitiva la piena vigenza delle norme sull’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime e per le acque interne.

La legge 145 del 2018 estende al 2033 le concessioni a uso turistico-ricreativo. Tuttavia l’applicazione di questa norma sta incontrando difficoltà tecniche per la sua applicazione. Le Regioni confrontandosi con le associazioni di categoria e le amministrazioni locali hanno deciso di portare avanti insieme un’azione forte per fare in modo che il governo e il Parlamento facciano chiarezza sull’applicazione della legge, dando certezze a migliaia di lavoratori, anche alla luce del difficile periodo che si sta vivendo per l’emergenza Covid.

«Alla luce di tutto quello che sta succedendo con la pandemia che sta mettendo a dura prova le imprese – ha sottolineato l’assessore Scajola – abbiamo bisogno che il governo adotti uno o più atti che diano certezza giuridica agli operatori economici e della pubblica amministrazione».

«Occorre chiarezza in tempi urgenti – chiarisce Bonavitacola – visto che la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2020 è ormai vicina. Il governo deve fornire in tempi rapidi indirizzi chiari per mettere fine a una situazione di grave incertezza e confusione».

Già la corte di Giustizia europea aveva previsto che la direttiva Bolkestein potesse essere derogata alla luce di particolari situazioni di difficoltà o disagio sociale e in vista della scadenza delle concessioni demaniali  al 31 dicembre 2020 le regioni chiedono un atto chiaro da parte dell’esecutivo per evitare che comuni e concessionari siano messi in difficoltà, dopo il dicembre 2020.

«Per questo richiamiamo il governo alle sue responsabilità  – conclude Scajola – nell’applicazione di una legge dello stato, la 145, che esiste e alla luce anche all’emergenza Covid. In considerazione anche dei risultati ottenuti grazie alle linee guida delle Regioni per salvare la stagione balneare. Secondo noi il governo dovrebbe accompagnare le specifiche alla Legge con un chiarimento che renda certo il destino delle concessioni e si accompagni a un’iniziativa nei confronti della UE per dire che le norme nazionali sono efficaci e legittime».

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