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Dir. Resp.
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Edizione del 08/11/2020
Estratto da pag. 1
Nate come strumento di analisi per le Regioni, "le fasce sono diventate nottetempo un sistema di classificazione dei territori. Erano un aiuto, si sono trasformate in un giudizio, con un punto debole: manca il contraddittorio tra le parti. Da lì nasce il conflitto". Lo dice in un'intervista al Corriere delle Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. Anche la sua Regione ha chiesto il confronto con il governo, "vogliamo che alcuni parametri siano migliorati.L'incidenza dei positivi sul numero dei tamponi, ad esempio, non tiene minimamente conto dei test rapidi. In Veneto ne facciamo 10 mila al giorno, come si fa a non inserirli nella base di calcolo?".Zaia sottolinea che in Veneto truccare i dati sulla pandemia "è impossibile. Ad occuparsi dei dati sono tecnici che non mediano con la politica". È pur vero, "che ci sono una montagna di parametri e pensare che a Roma ci sia un ufficio capace di verificare tutto al millimetro fa ridere".Per Zaia la rimozione del commissario alla Sanità in Calabria "è la risposta a chi dice che il Sud ha avuto meno del Nord: forse è un problema di efficienza e responsabilità, non di soldi".Il governatore è comunque per l'autonomia sulla sanità delle Regioni: "L'autonomia è vera assunzione di responsabilità. Ce la diano, poi ciascun cittadino giudicherà". Vanno definite competenze certe "perché la prima fonte di confusione sono proprio i Dpcm, che dove fa comodo impongono, dove non fa comodo delegano a governatori e sindaci".Ora la pressione sugli ospedali "è forte e ci stiamo attrezzando, anche con scelte non facili. Ho appena ordinato agli ospedali pubblici e a quelli privati, ad esempio, di sospendere interventi chirurgici e visite specialistiche non urgenti. Il personale ci serve per fermare il virus".