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Edizione del 06/11/2020
Estratto da pag. 1
Influenza, in Toscana 19 dosi di vaccino per farmacia. "Sarà il caos" - Cronaca
In tutto alle farmacie toscane andranno quindi 23.142 dosi per il cosiddetto ''mercato'' libero cioè tutti coloro che vogliono vaccinarsi non rientrando nelle categorie protette (over 65 e malati cronici)
Firenze, 6 novembre 2020 - Diciannove dosi di vaccino anti influenzale per farmacia. Non uno in più, almeno per il momento. Lo ha stabilito la Regione Toscana che ha fatto conoscere alle 1218 farmacie pubbliche e private (985) che il quantitativo sarà contingentato in base alle richieste finora esaudite e alla distribuzione a pediatri e medici di famiglia. In tutto alle farmacie toscane andranno quindi 23.142 dosi per il cosiddetto 'mercato' libero cioè tutti coloro che vogliono vaccinarsi non rientrando nelle categorie protette (over 65 e malati cronici).   

Molti farmacisti sono in evidente difficoltà in quanto subissati dalle richieste di cittadini che vogliono difendersi dall'influenza. Sono molte di più le persone quest'anno  che hanno chiesto nelle scorse settimane informazioni e hanno cercato di prenotare il vaccino anche in funzione anti Covid perché come sottolinea la Regione "la vaccinazione contro l'influenza: ti protegge dal virus stagionale e ti allontana dal sospetto Covid- 19" lanciando la campagna 'Al diavolo l'influenza, quest'anno mi vaccino'.

Le dosi vaccinali erano attese da giorni nelle farmacie, ora arrivano col contagocce anche se in un primo momento era stato pensato di distribuirne 22mila. Ora è stato guadagnato poco più di un migliaio di dosi. Il quantitativo in arrivo in queste ore non sarà assolutamente sufficiente per rispondere a tutte le richieste tanto che molti farmacisti sono in evidente 'imbarazzo' anche nella gestione delle 19 dosi. Prenotazioni? O chi prima arriva prima le trova? Di fatto in un battibaleno spariranno e le richieste subito dopo torneranno pressanti: " Quando arriva il vaccino contro l'influenza". 

In tutto la Regione Toscana ha acquistato un milione e mezzo di dosi da distribuire gratuitamente (nel 2019 erano oltre 870.000 l'11,4% in più rispetto al 2018), per una spesa complessiva di 8.188.932 euro.  A questa offerta senza precedenti, va ad aggiungersi anche la vaccinazione antipneumococcica, che si è tradotta nell’acquisto di ulteriori 140.000 dosi per una spesa totale di 6.314.000 euro. "Quest’anno, l’emergenza sanitaria determinata dal Covid ci ha spinto a fare uno sforzo straordinario per proteggere i nostri cittadini più a rischio dall’influenza, i cui sintomi sono sovrapponibili a quelli del Coronavirus e le cui complicanze cliniche possono aprire la strada al Covid" ha detto il presidente della  Regione Toscana Eugenio Giani.

L'altro giorno Forza Italia aveva lanciato l'allarme: " "È necessario e urgente che la Regione Toscana renda disponibile una quota significativa di vaccini anti-influenzali nelle farmacie, vista l'emergenza da Covid 19 che sta mettendo a dura prova il nostro sistema sanitario regionale" chiedevano  il commissario regionale di Forza Italia Toscana, senatore Massimo Mallegni, il presidente del gruppo Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e il deputato Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani. "È indispensabile un intervento redistributivo della Regione Toscana per rendere disponibile una percentuale importante di vaccino antinfluenzale nelle farmacie destinata alle persone attive non comprese nelle categorie a rischio".

A fine ottobre lo scenario era già chiaro. "La situazione è diventata drammatica e rivolgo un appello al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a tutti i presidenti e agli assessori alla sanità perché non si attenda oltre a fornire alle farmacie i vaccini antinfluenzali destinati alla popolazione attiva, almeno nelle quantità previste nell'intesa approvata lo scorso 14 settembre" diceva ancora il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Mandelli.

E raccontava: "I farmacisti di comunità sono assediati dalle richieste dei cittadini che, seguendo le indicazioni di infettivologi, virologi ed epidemiologi, chiedono di potersi immunizzare anche se non rientrano nelle categorie a rischio: alcuni colleghi hanno già raccolto migliaia di prenotazioni e la pressione non farà che
aumentare. Con la lodevole eccezione di alcune Regioni che hanno deciso di ampliare questa quota e di provvedere alla distribuzione, nella quasi totalità dei casi dobbiamo rispondere alle persone che vaccini non ne abbiamo e non sappiamo se e quando saranno disponibili. Credo sia nell'interesse di tutti  non assistere a una replica del 'caso mascherine' e i tempi per evitarlo sono strettissimi, perché l'epidemia influenzale è purtroppo alle porte". 

Il picco influenzale è atteso tra gennaio e febbraio 2021. Quest'anno è particolarmente importante che i cittadini si vaccinino contro l’influenza (soprattutto quelli più fragili), si ribadisce dalle Asl toscane. Questo anche per evitare appunto che un'eventuale recrudescenza del Covid-19 risulti aggravata dalla concomitante circolazione del virus influenzale. Proteggere il maggior numero di persone con la vaccinazione, a partire da coloro già in precarie condizioni di salute e a maggior rischio di complicanze (tanto dell'influenza quanto del Covid-19), permette di semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra le due malattie. In altre parole per chi si sarà vaccinato, nel caso di sintomi parainfluenzali, si potrà intervenire in maniera più tempestiva per la presa in carico dell’eventuale patologia Covid-19 , spiegano dalle Asl toscane. Vaccinando contro l’influenza, inoltre, si riducono le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso. 

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