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Edizione del 03/11/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, l'Alto Adige decide per la chiusura
La seconda ondata di coronavirus sta mettendo a dura prova l'Italia, che discute in queste ore su come organizzare un possibile nuovo lockdown. Ma l'Alto Adige ha deciso in autonomia: nuova chiusura per la regione guidata da Kompatscher, dove l'Rt è stabilmente superiore a 1.50
Così, nell'incertezza di questa seconda ondata di coronavirus in Italia, il presidente della provincia di Bolzano ha deciso di adottare misure simili a quelle adottate dalla vicina Austria, dalla mezzanotte di mercoledì 4 novembre fino al 22, anche se fino a una settimana fa aveva previsto orari di chiusura per i locali più ampi di quelli stabiliti dal governo in tutta Italia. Una sorta di immediato dietrofront, insomma, a fronte dei dati dei contagi in aumento. In una intervista alla Repubblica, Arno Kompatscher precisa: "Autonomia vuol dire autogoverno responsabile. Ovvero assumersi le responsabilità, nel bene e nel male. Una crisi come questa non la ricordo, in sette anni di presidenza della giunta altoatesina". E così siccome nella regione si è constatato come l'indice Rt è stabilmente superiore a 1.50, soglia considerata alta per la diffusione del Covid-19, il presidente sostiene: "Se in primavera ci siamo assunti la responsabilità di aprire e abbiamo rivendicato il nostro diritto a una scelta autonoma, bene: va rivendicato anche quando fa male. Ed è giunto il momento di farlo perché la sanità è ai limiti. Manca il personale, come dappertutto".
I numeri impietosi dei contagi, 437 ieri, e il rischio di mandare in tilt il sistema sanitario, non hanno lasciato scelta al presidente Kompatscher, che in una seconda intervista al Corriere della Sera sottolinea: “Sapevamo di questa seconda ondata, ma anche gli esperti non si aspettavano un’entità e un’accelerazione di questo genere. I dati che abbiamo rendono necessarie queste misure per combattere il coronavirus. Abbiamo tre settimane per riuscirci, altrimenti la situazione sarà drammatica”. E spiega che “il coprifuoco partirà dalle 20 e durerà sino alle 5. Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie rimarranno chiusi. Aperti da lunedì al sabato i generi alimentari e altri negozi di primaria necessità. Aperte farmacie e parafarmacie. Tutto chiuso le domeniche e i festivi. Le scuole, che riapriranno i battenti lunedì 9, continueranno con la didattica in presenza, ad eccezione delle superiori. Ridotta al 50% la capienza dei mezzi pubblici. Per lo sport vietati gli allenamenti, tranne quelli individuali e per le squadre che gareggiano a livello nazionale e internazionale. Alberghi chiusi ai turisti. Rimangono ancora aperti gli impianti sciistici. Chiuse piscine, palestre, wellness e centri benessere”. Poi Kompatscher aggiunge: “La via sudtirolese è espressione di quello che è lo spirito dell’autonomia: leale collaborazione, omogeneità con le scelte di Roma dove è necessario. La via sudtirolese rimarrà sempre, ma adesso abbiamo dati che non ci permettono di fare di meno dello Stato. Anzi, dobbiamo fare qualcosa in più di altre regioni”.