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Edizione del 03/11/2020
Estratto da pag. 1
“Non da ultrasettantenne ma addirittura da ultraottantenne, quasi 82 anni,premetto di essere in cosiddetto conflitto di interessi quando scrivo di coloro(non solo Toti) che vogliono rottamare gli anziani” Non da ultrasettantenne ma addirittura da ultraottantenne, quasi 82 anni,premetto di essere in cosiddetto conflitto di interessi scrivendo ancoradell’idea partorita dal governatore della Liguria Giovanni Toti di confinaregli anziani in modo cautelativo, come con la detenzione che viene chiamataappunto così in attesa degli sviluppi delle indagini. In questo caso dovremmoaspettare negli armadi di casa -come ha osservato con sarcasmo un giornale noncerto ostile al centrodestra in cui milita Toti, cioè Libero – che passi laseconda e magari anche la terza e chissà quante altre di Covid, senza finiredall’armadio in una bara.Non è la prima volta, peraltro, che scrivo in conflitto d’interessi. E potrebbeanche essere l’ultima, visto che sono ricoverato per un intervento di by passal cuore, avendo una coronaria otturata ed essendosi il chirurgo incaponito acercare di salvarmi la vita.Questa storia degli anziani da guardare a vista, vuoi per prolungarne la vitama quasi in segregazione, perché non diano fastidi ai nipoti o non ne ricevano,vuoi per accorciargliela e contribuire alla soluzione finale del problema dellaspesa pensionistica, mi sta sugli zebedei, direbbe l’anziano -pure lui-Vittorio Feltri, meno misurato di me nel linguaggio e anche nelle espressionifacciali.E’ da almeno una trentina d’anni -per caso dalla fine della cosiddetta PrimaRepubblica in poi, quando cominciò a crescere la voglia di rottamazione, benpiù di quanto non fosse avvenuto negli anni 68 del secolo scorso- che glianziani danno fastidio. Se continuano a lavorare rubano i posti, anzil’avvenire, ai giovani. Se hanno smesso di lavorare e sono andati in pensionealla regolare scadenza delle leggi in vigore, alcune delle quali oggettivamentebalorde, ma pur sempre modificabili, hanno lo stesso rubato l’avvenire aigiovani percependo trattamenti privilegiati, col sistema retributivo, rispettoa quello meno vantaggioso del contributivo. Per cui maggioranze di tutti icolori si sono rincorse nei tentativi di tagliare le pensioni con impostetravestite da contributi di solidarietà, anche a costo di risparmiare nelcomplesso poche centinaia di milioni di euro l’anno e ridurre di molto di piùle entrate fiscali. Non parliamo poi delle riduzioni imposte a quel sistema diassistenza o aiuto sociale che gli anziani con pensioni non da fame hannopotuto per anni garantire ai loro figli e nipoti, supplendo allo Stato sempre acorto di soldi per sprechi e simili.Ora è arrivato anche il Covid di prima, seconda ed altra ondata o edizione persentirsi dire da un poco più che cinquantenne portato in politica da ungeneroso suo datore di lavoro che se si è anziani, e per giunta “nonproduttivi”, bisogna sparire dalla circolazione.Personalmente accetto lezioni di altruismo e simili da una sociologa -anzianapure lei- come Chiara Saraceno, della quale ho letto due volte un’intervista aRepubblica condividendone gli argomenti, anche quelli adoperati contro Toti. Neaccetto da un sociologo e statistico ancora più anziano come Giuseppe De Rita.E tento magari di convincere il chirurgo a risparmiarsi la fatica e a farmimorire in anestesia, senza farmene accorgere. Ma da Toti, da questo presuntopolitico e persino “governatore” di una regione importante come la Liguria, no.Non accetto lezioni, consigli, proposte e quant’altro. Gli chiedo solo diabbassare la cresta e chiedere scusa, ma chiaramente, non con frasi ambiguecome ha fatto, a tutti gli anziani che ha offeso, sorpassando persino larecente proposta di Beppe Grillo di privarli del diritto di voto. • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione.
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