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Dir. Resp.
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Edizione del 02/11/2020
Estratto da pag. 1
Fedriga accusa Roma di creare divisioni e invoca uniformità su orari di bar e locali
Il confronto con il governo in vista del nuovo dpcm 
TRIESTE. Non sarà un confronto facile quello che attende governo e governatori stamani per decidere quali ulteriori restrizioni attuare a livello generale e cosa lasciare alla discrezione dei territori. Lo lasciano intendere le parole di Massimiliano Fedriga, battute ieri sera dalle agenzie, con cui il nuovo presidente in pectore della Conferenza delle Regioni accusa di fatto l’esecutivo di diffondere rumors per dividere il fronte dei governatori.La partita è complessa, con esecutivo e Regioni che buttano la palla nel campo altrui. Da una parte Roma vorrebbe che fossero i presidenti ad assumersi la responsabilità di nuove strette; dall’altra chi amministra i territori non vuole mettere la faccia su misure che colpiranno ancora le categorie economiche, con cui la maggior parte dei governatori ha solidarizzato, a cominciare da Fedriga, che ha partecipato a diversi presidi di protesta.Il clima è caldo e lo si capisce dalle frasi con cui il presidente del Friuli Venezia Giulia sottolinea che «alcune ricostruzioni rispetto a quanto detto oggi (ieri, ndr) dai presidenti delle Regioni nel corso della riunione con il governo sono totalmente lontane dalla realtà». Fedriga non lo dice, ma accusa gli ambienti del governo di voler spaccare le Regioni, diffondendo notizie sui differenti punti di vista portati dai presidenti al tavolo.Non a caso, Fedriga si augura che «il governo voglia smentire immediatamente le voci incontrollate e false per evitare che venga meno la leale collaborazione e per non far cadere nel vuoto l’appello del Presidente della Repubblica». Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia glissa e replica limitandosi ad auspicare «un rapporto leale e costruttivo» e attribuendo i leaks ad altri: stamattina, dice il ministro, «saranno collegati solo i presidenti di Regione, Anci e Upi. Sono inammissibili le fughe di notizie».La materia del contendere è la posizione dei singoli governatori sulle misure da prendere perché, se nessuno vuol fare scelte autonome, è anche vero che esistono pareri differenziati. Fedriga mantiene riserbo sui propri, ma dagli ambienti di giunta filtra il pensiero del governatore, convinto che Roma voglia giocare allo scaricabarile e che sia invece necessario continuare ad avere un coordinamento nazionale, per evitare che un nuovo Dpcm, unito a provvedimenti territoriali differenziati, generi il caos.Il governatore chiederà uniformità sulle chiusure di bar, ristoranti ed esercizi commerciali. Al tavolo, Fedriga non si è espresso su un orario ma ha chiesto equità di trattamento e, soprattutto, ristori immediati. Il presidente è disposto ad accogliere nuove restrizioni in materia, a patto che si trovi un’intesa generale: un’eventualità su cui però manifesta pessimismo ai suoi, dopo l’esordio del confronto col centro. Il governatore ammette pure un’ulteriore stretta sulle scuole, attraverso l’estensione della didattica a distanza alle terze medie. La giunta regionale è possibilista poi sulle restrizioni agli spostamenti fra territori, purché accompagnato da una lista chiara delle eccezioni per motivi di lavoro, salute e personali.Non piace invece per nulla il ragionamento su coprifuoco indiscriminati dopo le 18 e possibili lockdown per classi d’età, che per Fedriga non hanno senso in particolare in Fvg, giudicato in una condizione meno seria di altri territori. Il presidente si farà sentire infine sul nodo dei posti letto ospedalieri: al governo chiederà risorse e personale per aumentare le cure domiciliari e ridurre i ricoveri dei casi meno seri, perché anche in Fvg scarseggiano gli spazi nei reparti Covid.© RIPRODUZIONE RISERVATA