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Dir. Resp.
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Edizione del 02/11/2020
Estratto da pag. 1
Non dite a Toti che gli anziani in Liguria valgono 7 miliardi
Anziani "non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese"? Al di là della terribile gaffe in Liguria il valore economico degli anziani è di sette miliardi
“Il mio collaboratore che ha commesso l’errore in una live tweet, come me, si scusa, imparerà e migliorerà. Ma non lo farà una classe dirigente ipocrita, meschina, che la butta in gazzarra e non vuole vedere la realtà drammatica che abbiamo di fronte”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in un’intervista al Corriere della Sera oggi mette una pezza sul tweet delle polemiche di ieri: “È un passaggio scritto in modo maldestro e mi dispiace se ha ferito qualcuno. Ma la sostanza è chiarissima. Non è piacevole chiedere sacrifici alla popolazione. Ma per il nostro presente e il nostro futuro, è più giusto adottare politiche che contengano il danno proteggendo i più fragili e più esposti, gli over 75anni che rappresentano il 90% dei morti, o impedire che vadano a scuola, all’università, a lavoro persone giovani, sane, che spesso sono asintomatici o superano senza problemi la malattia?”. Al di là della terribile gaffe, in Liguria, spiega Repubblica Genova, il valore economico degli anziani è di sette miliardi: Una regione dove i pensionati over 65 sono 453mila, di cui 223mila sopra i 75 anni, e una città — Genova — dove l’indice di vecchiaia è pari a 252,9 cittadini over 65 ogni 100 minori sotto i 15 anni. Un valore economico di oltre sette miliardi. Anche per questo contesto, nella bufera di polemiche feroci e lampanti paradossi, quella del governatore ligure Giovanni Toti è stata una domenica disastrosa. A trasformarla in un «inferno», — per ammissione del diretto interessato — il tweet dello stesso presidente ligure che ieri pomeriggio è stato per ore il più ritwittato, commentato, condiviso nel Paese. «Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate».